L’analisi di un frammento documentario in scrittura beneventana rinvenuto nel 1998 nell’archivio capitolare barese è l’oggetto del contributo. Il frammento, in pessimo stato di conservazione giacché mutilo della metà sinistra, ha posto un primo nodo da sciogliere: la datazione. Oltre al dato grafico – la scrittura beneventana – sono stati isolati dal contesto tutti gli elementi utili per una collocazione temporale quanto più esatta: il nome dell’imperatore Costantino Monomaco, il mese di giugno, il numerale quarta da associare all’indizione, i nomi di Nicola, arcivescovo di Bari, e di Lademario, suddiacono, il riferimento alla città di Bari. Specifiche considerazioni hanno permesso di attribuire al frammento due probabili date croniche, giugno 1046 o giugno 1051. Un secondo nodo da sbrogliare è consistito nell’individuazione del notaio rogatario. L’analisi di tutti i documenti superstiti redatti da notai baresi in scrittura beneventana tra il 1000 e il 1070 ha focalizzato l’attenzione sulla beneventana di Kaloiohannes, clericus et notarius: lo studio della sua grafia ha indotto ad attribuirgli la stesura del documento in esame. Un terzo nodo, relativo alla ‘storia’ particolare della pergamena e al suo legame con l’archivio capitolare, ha portato a verificare l’effettiva rispondenza dei dati numerici riferiti dagli studiosi Giovanni Beltrani e Giambattista Nitto de Rossi alla fine dell’800: alle diciotto «contrattazioni private» indicate dal Beltrani corrispondono diciassette «contrattazioni private» edite nel Codice Diplomatico. Un documento privato, in conclusione, mancherebbe all’appello, forse il frammento qui analizzato, una pergamena in «condizione assai miserevole» per la quale non fu possibile raccogliere neppure «le note generali» perché, probabilmente, un unico momento di distrazione fu sufficiente per occultarla d’un subito.
Un’inedita cartula barese del secolo XI dell’archivio del capitolo metropolitano di Bari
DRAGO, CORINNA
2003-01-01
Abstract
L’analisi di un frammento documentario in scrittura beneventana rinvenuto nel 1998 nell’archivio capitolare barese è l’oggetto del contributo. Il frammento, in pessimo stato di conservazione giacché mutilo della metà sinistra, ha posto un primo nodo da sciogliere: la datazione. Oltre al dato grafico – la scrittura beneventana – sono stati isolati dal contesto tutti gli elementi utili per una collocazione temporale quanto più esatta: il nome dell’imperatore Costantino Monomaco, il mese di giugno, il numerale quarta da associare all’indizione, i nomi di Nicola, arcivescovo di Bari, e di Lademario, suddiacono, il riferimento alla città di Bari. Specifiche considerazioni hanno permesso di attribuire al frammento due probabili date croniche, giugno 1046 o giugno 1051. Un secondo nodo da sbrogliare è consistito nell’individuazione del notaio rogatario. L’analisi di tutti i documenti superstiti redatti da notai baresi in scrittura beneventana tra il 1000 e il 1070 ha focalizzato l’attenzione sulla beneventana di Kaloiohannes, clericus et notarius: lo studio della sua grafia ha indotto ad attribuirgli la stesura del documento in esame. Un terzo nodo, relativo alla ‘storia’ particolare della pergamena e al suo legame con l’archivio capitolare, ha portato a verificare l’effettiva rispondenza dei dati numerici riferiti dagli studiosi Giovanni Beltrani e Giambattista Nitto de Rossi alla fine dell’800: alle diciotto «contrattazioni private» indicate dal Beltrani corrispondono diciassette «contrattazioni private» edite nel Codice Diplomatico. Un documento privato, in conclusione, mancherebbe all’appello, forse il frammento qui analizzato, una pergamena in «condizione assai miserevole» per la quale non fu possibile raccogliere neppure «le note generali» perché, probabilmente, un unico momento di distrazione fu sufficiente per occultarla d’un subito.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.