Camminare, probabilmente la più naturale delle attività umane, è anche la meno ovvia e la meno studiata. Il camminare, invece, se arricchito di intenzionalità e consapevolezza, può persino rappresentare una svolta nella nostra esperienza urbana. Il camminare attraverso la città con occhi nuovi può, infatti, divenire lo strumento per vedere realmente la città - che in genere guardiamo distrattamente - per scoprirne aspetti e paesaggi inaspettati, per vivere appieno le straordinarie occasioni che offre. Il volume ricostruisce dal punto di vista del pedone, in un approccio fortemente interdisciplinare che va dalla sociologia alla psicologia ed alla letteratura, le vicende della città barocca, quelle della metropoli della modernità industriale esplorata dal flâneur di Baudelaire e Benjamin, per giungere alle trasformazioni contemporanee dello sprawl o della città diffusa dominata dall’uso dell’automobile. Attraverso un camminare riflessivo, la città può essere vista e riscoperta da sguardi diversi come quelli delle donne o dei bambini. Sguardi straordinari e particolari sono anche quelli che hanno dedicato alla città il cinema e la fotografia, che hanno arricchito la sensibilità e la cultura degli abitanti della metropoli. A questi il camminare consapevole ha restituito o potrà restituire il diritto allo stupore e alla meraviglia nella propria città. Il camminare è analizzato come metafora pratica, conoscitiva ed affermativa, del diritto alla città inteso sia come protesta che come insieme di domande che, avendo come oggetto diritti fondamentali, esprimono la volontà del cittadino di godere appieno del bene insostituibile costituito dalla città.

Vedere la città. Gli sguardi del camminare

CARRERA, Letizia
2015-01-01

Abstract

Camminare, probabilmente la più naturale delle attività umane, è anche la meno ovvia e la meno studiata. Il camminare, invece, se arricchito di intenzionalità e consapevolezza, può persino rappresentare una svolta nella nostra esperienza urbana. Il camminare attraverso la città con occhi nuovi può, infatti, divenire lo strumento per vedere realmente la città - che in genere guardiamo distrattamente - per scoprirne aspetti e paesaggi inaspettati, per vivere appieno le straordinarie occasioni che offre. Il volume ricostruisce dal punto di vista del pedone, in un approccio fortemente interdisciplinare che va dalla sociologia alla psicologia ed alla letteratura, le vicende della città barocca, quelle della metropoli della modernità industriale esplorata dal flâneur di Baudelaire e Benjamin, per giungere alle trasformazioni contemporanee dello sprawl o della città diffusa dominata dall’uso dell’automobile. Attraverso un camminare riflessivo, la città può essere vista e riscoperta da sguardi diversi come quelli delle donne o dei bambini. Sguardi straordinari e particolari sono anche quelli che hanno dedicato alla città il cinema e la fotografia, che hanno arricchito la sensibilità e la cultura degli abitanti della metropoli. A questi il camminare consapevole ha restituito o potrà restituire il diritto allo stupore e alla meraviglia nella propria città. Il camminare è analizzato come metafora pratica, conoscitiva ed affermativa, del diritto alla città inteso sia come protesta che come insieme di domande che, avendo come oggetto diritti fondamentali, esprimono la volontà del cittadino di godere appieno del bene insostituibile costituito dalla città.
2015
9788891728692
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