Il contributo parte da una riflessione sul dibattito intorno alla lingua della diaspora afroamericana a lungo ritenuta come un inglese pieno di errori la cui etichetta ‘cultural deficiency’ assegnava ai suoi parlanti il ruolo di individui socialmente e linguisticamente inferiori. Nello specifico, focalizzerà due aspetti centrali della questione: la ricostruzione necessaria delle origini e del contesto in cui nasce il Black language come strumento basilare di una specifica realtà sociale; dall’altro, l’individuazione di quelle peculiarità (fonetiche, morfo-sintattiche e lessicali) che non attestano solo la complessità del suo status linguistico e la sua diversità rispetto all’inglese standard, ma rappresentano tutta la sua forza.
Black power is black language. Le lingue del ghetto come pratiche di ®esistenza
TARONNA, ANNARITA
2016-01-01
Abstract
Il contributo parte da una riflessione sul dibattito intorno alla lingua della diaspora afroamericana a lungo ritenuta come un inglese pieno di errori la cui etichetta ‘cultural deficiency’ assegnava ai suoi parlanti il ruolo di individui socialmente e linguisticamente inferiori. Nello specifico, focalizzerà due aspetti centrali della questione: la ricostruzione necessaria delle origini e del contesto in cui nasce il Black language come strumento basilare di una specifica realtà sociale; dall’altro, l’individuazione di quelle peculiarità (fonetiche, morfo-sintattiche e lessicali) che non attestano solo la complessità del suo status linguistico e la sua diversità rispetto all’inglese standard, ma rappresentano tutta la sua forza.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
Annarita Taronna Iperstoria.pdf
non disponibili
Descrizione: ARTICOLO IN RIVISTA IPERSTORIA
Tipologia:
Documento in Post-print
Licenza:
NON PUBBLICO - Accesso privato/ristretto
Dimensione
510.51 kB
Formato
Adobe PDF
|
510.51 kB | Adobe PDF | Visualizza/Apri Richiedi una copia |
I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.