I sistemi universitari sono attualmente chiamati a riconsiderare le finalità della valutazione se si intende davvero consentire agli studenti di sviluppare abilità e competenze per il loro futuro personale e professionale. Perseguire tale finalità richiede l’attiva partecipazione degli studenti nel processo di valutazione. Sulla scorta dell’influenza esercitata dalle istanze di accountabilty e di assicurazione della qualità, la valutazione ha finito con l’assumere diverse connotazioni e significati, spesso in conflitto tra loro. La disseminazione dell’outcome-based education dimostra come sia importante rivedere e riconsiderare le politiche educative, i sistemi organizzativi e la progettazione dei corsi universitari. In ambito europeo, la diffusione dei Descrittori di Dublino (sulla scorta del Processo di Bologna, 1999) ha indotto la valutazione a porsi in termini più trasparenti e allineati con gli esiti della formazione universitaria. Di qui la necessità di definire un modello valutativo differente per il processo di insegnamento-apprendimento. Ne conseguono ulteriori domande: la valutazione migliora davvero l’apprendimento degli studenti? I docenti forniscono un feedback appropriato, utile e tempestivo? I dati e i feedback raccolti sull’apprendimento degli studenti sono poi davvero utili al processo di assicurazione della qualità? Consentono agli studenti di riconoscere e comprendere gli elementi che possono indurre un miglioramento nelle loro performance? A partire da un simile quadro il presente articolo riporta gli obiettivi e il disegno di ricerca del progetto IDEA vincitore del concorso di idee per la ricerca bandito dall’ANVUR.

Valutare (per migliorare) la qualità didattica del sistema universitario italiano: il progetto IDEA

PASTORE, SERAFINA MANUELA
2015-01-01

Abstract

I sistemi universitari sono attualmente chiamati a riconsiderare le finalità della valutazione se si intende davvero consentire agli studenti di sviluppare abilità e competenze per il loro futuro personale e professionale. Perseguire tale finalità richiede l’attiva partecipazione degli studenti nel processo di valutazione. Sulla scorta dell’influenza esercitata dalle istanze di accountabilty e di assicurazione della qualità, la valutazione ha finito con l’assumere diverse connotazioni e significati, spesso in conflitto tra loro. La disseminazione dell’outcome-based education dimostra come sia importante rivedere e riconsiderare le politiche educative, i sistemi organizzativi e la progettazione dei corsi universitari. In ambito europeo, la diffusione dei Descrittori di Dublino (sulla scorta del Processo di Bologna, 1999) ha indotto la valutazione a porsi in termini più trasparenti e allineati con gli esiti della formazione universitaria. Di qui la necessità di definire un modello valutativo differente per il processo di insegnamento-apprendimento. Ne conseguono ulteriori domande: la valutazione migliora davvero l’apprendimento degli studenti? I docenti forniscono un feedback appropriato, utile e tempestivo? I dati e i feedback raccolti sull’apprendimento degli studenti sono poi davvero utili al processo di assicurazione della qualità? Consentono agli studenti di riconoscere e comprendere gli elementi che possono indurre un miglioramento nelle loro performance? A partire da un simile quadro il presente articolo riporta gli obiettivi e il disegno di ricerca del progetto IDEA vincitore del concorso di idee per la ricerca bandito dall’ANVUR.
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