The essay examines the new rules established by D.Lgs. n. 150 of 14 September 2015 for maritime employment, which, along with other sectors already provided for with “special” regulations, is attracted to the centralist model foreseen for employment services and active policies as a reductio ad unitatem. The Author points out that maritime labour appears to escape this unitary logic. The public interest in the safety of maritime traffic, which at a general level is already enshrined in a specific set of rules and administrative schemes destined to organize and control all the activities related to navigation and the subjects involved, is reinforced on the workers’ placement level with a special regulatory apparatus. This trait is reflected in the “public” relevance of a number of topics for the employment relationship of seafarers - such as the regulation of the maritime profession, the predetermination of who and what skills should compose a crew, the training and the content of the enrolment contract -, all relevant when placing this type of workers. The specialty characterizes also the bodies charged with the placement management, whole role is acknowledged by the D.Lgs. n. . 150/2015.

Il saggio esamina la nuova disciplina stabilita dal d.lgs. 14 settembre 2015, n. 150 per il collocamento marittimo, che, insieme ad altri settori provvisti di “speciali” regolamentazioni, viene attratto nel modello centralistico prefigurato per i servizi per il lavoro e le politiche attive in una sorta di reductio ad unitatem. Si evidenzia come il lavoro nautico sembri sfuggire a questa logica unitaria. L’interesse pubblico alla sicurezza dei traffici marittimi, che già a livello generale si concreta nella predisposizione di uno specifico sistema di regole e di un ordinamento amministrativo destinato all’organizzazione e al controllo delle attività connesse alla navigazione e dei soggetti interessati, trova un’immediata traduzione sul piano del collocamento nello speciale apparato regolativo per questo previsto. A questa connotazione degli interessi si deve l’attrazione nella sfera pubblicistica di una serie di profili del rapporto della gente di mare – dalla regolamentazione della professione nautica, alla predeterminazione della composizione e della forza minima dell’equipaggio, alla formazione e al contenuto del contratto di arruolamento – che vengono in rilievo sin dalla fase del collocamento di questa tipologia di lavoratori. La specialità caratterizza anche gli organi deputati alla gestione del collocamento, ai quali il decreto n. 150/2015 riconosce il proprio ruolo.

Il collocamento della gente di mare

RICCARDI, ANGELICA
2016-01-01

Abstract

The essay examines the new rules established by D.Lgs. n. 150 of 14 September 2015 for maritime employment, which, along with other sectors already provided for with “special” regulations, is attracted to the centralist model foreseen for employment services and active policies as a reductio ad unitatem. The Author points out that maritime labour appears to escape this unitary logic. The public interest in the safety of maritime traffic, which at a general level is already enshrined in a specific set of rules and administrative schemes destined to organize and control all the activities related to navigation and the subjects involved, is reinforced on the workers’ placement level with a special regulatory apparatus. This trait is reflected in the “public” relevance of a number of topics for the employment relationship of seafarers - such as the regulation of the maritime profession, the predetermination of who and what skills should compose a crew, the training and the content of the enrolment contract -, all relevant when placing this type of workers. The specialty characterizes also the bodies charged with the placement management, whole role is acknowledged by the D.Lgs. n. . 150/2015.
2016
978-88-6611-520-5
Il saggio esamina la nuova disciplina stabilita dal d.lgs. 14 settembre 2015, n. 150 per il collocamento marittimo, che, insieme ad altri settori provvisti di “speciali” regolamentazioni, viene attratto nel modello centralistico prefigurato per i servizi per il lavoro e le politiche attive in una sorta di reductio ad unitatem. Si evidenzia come il lavoro nautico sembri sfuggire a questa logica unitaria. L’interesse pubblico alla sicurezza dei traffici marittimi, che già a livello generale si concreta nella predisposizione di uno specifico sistema di regole e di un ordinamento amministrativo destinato all’organizzazione e al controllo delle attività connesse alla navigazione e dei soggetti interessati, trova un’immediata traduzione sul piano del collocamento nello speciale apparato regolativo per questo previsto. A questa connotazione degli interessi si deve l’attrazione nella sfera pubblicistica di una serie di profili del rapporto della gente di mare – dalla regolamentazione della professione nautica, alla predeterminazione della composizione e della forza minima dell’equipaggio, alla formazione e al contenuto del contratto di arruolamento – che vengono in rilievo sin dalla fase del collocamento di questa tipologia di lavoratori. La specialità caratterizza anche gli organi deputati alla gestione del collocamento, ai quali il decreto n. 150/2015 riconosce il proprio ruolo.
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