L'Autore, prendendo le mosse dalla decisione posta in essere dal Supremo collegio in tema di risarcimento del danno da inadempimento (sulla scorta della quale l'acquisto aliunde di quanto costituiva oggetto della prestazione promessa, al fine di evitare o contenere il pregiudizio da lucro cessante, deve ritenersi compreso nell'ambito dell'ordinaria diligenza cui il creditore è tenuto ex art. 1227, 2° comma, c.c.), conduce una riflessione, per un verso, intorno al rapporto che intercorre tra i due commi dell'art. 1227 c.c. e, per l'altro, sulla linea di confine tra evitabilità del danno ed esigibilità del comportamento a carico del creditore.
Danno evitabile e comportamento esigibile del creditore
PARDOLESI, Paolo
2016-01-01
Abstract
L'Autore, prendendo le mosse dalla decisione posta in essere dal Supremo collegio in tema di risarcimento del danno da inadempimento (sulla scorta della quale l'acquisto aliunde di quanto costituiva oggetto della prestazione promessa, al fine di evitare o contenere il pregiudizio da lucro cessante, deve ritenersi compreso nell'ambito dell'ordinaria diligenza cui il creditore è tenuto ex art. 1227, 2° comma, c.c.), conduce una riflessione, per un verso, intorno al rapporto che intercorre tra i due commi dell'art. 1227 c.c. e, per l'altro, sulla linea di confine tra evitabilità del danno ed esigibilità del comportamento a carico del creditore.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.