La riorganizzazione del prelievo locale sugli immobili ad opera dell’Imposta Unica Comunale conferma lo strisciante attrito tra le emergenze di finanza pubblica e gli assetti istituzionali delineati dalla riforma del Titolo V della Costituzione. Lungi dal limi- tarsi alla formulazione di principi di coordinamento della finanza pubblica e del sistema tributario, infatti, il legislatore statale si è nuovamente appropriato della disciplina posi- tiva dei tributi locali innovando il sistema di prelievo recentemente delineato dal decreto attuativo sul federalismo municipale. In dispetto ad un nomen iuris che farebbe pensare ad una semplice, quanto opportuna, armonizzazione degli istituti cardine dell’autonomia impositiva comunale, la I.u.c. incide nuovamente e in profondità sul rapporto tra contri- buenti ed ente locale. La sua struttura si rivela, inoltre, assai complessa celando tributi con differenti presupposto e natura giuridica e che s’avvalgono di meccanismi d’attuazione che presentano limitati punti di contatto. Ciò non impedisce, però, di apprezzare gli effetti di un nuovo corso della finanza locale che è pervaso da una crescente attenzione al collega- mento tra livello della spesa ed entrate pubbliche e da una maggiore trasparenza dei co- sti correlati ai servizi pubblici locali. Proprio in questa prospettiva il processo di riordino del «federalismo municipale» non può considerarsi concluso ma beneficerebbe, al contra- rio, di un ulteriore intervento correttivo e di maggiore attenzione ai lineamenti sistemati- ci di una materia destinata a crescere d’importanza.

L’IMPOSTA UNICA COMUNALE TRA NOVITÀ E CONFERME DI PRECEDENTI MODELLI IMPOSITIVI

SELICATO, GIANLUCA
2015-01-01

Abstract

La riorganizzazione del prelievo locale sugli immobili ad opera dell’Imposta Unica Comunale conferma lo strisciante attrito tra le emergenze di finanza pubblica e gli assetti istituzionali delineati dalla riforma del Titolo V della Costituzione. Lungi dal limi- tarsi alla formulazione di principi di coordinamento della finanza pubblica e del sistema tributario, infatti, il legislatore statale si è nuovamente appropriato della disciplina posi- tiva dei tributi locali innovando il sistema di prelievo recentemente delineato dal decreto attuativo sul federalismo municipale. In dispetto ad un nomen iuris che farebbe pensare ad una semplice, quanto opportuna, armonizzazione degli istituti cardine dell’autonomia impositiva comunale, la I.u.c. incide nuovamente e in profondità sul rapporto tra contri- buenti ed ente locale. La sua struttura si rivela, inoltre, assai complessa celando tributi con differenti presupposto e natura giuridica e che s’avvalgono di meccanismi d’attuazione che presentano limitati punti di contatto. Ciò non impedisce, però, di apprezzare gli effetti di un nuovo corso della finanza locale che è pervaso da una crescente attenzione al collega- mento tra livello della spesa ed entrate pubbliche e da una maggiore trasparenza dei co- sti correlati ai servizi pubblici locali. Proprio in questa prospettiva il processo di riordino del «federalismo municipale» non può considerarsi concluso ma beneficerebbe, al contra- rio, di un ulteriore intervento correttivo e di maggiore attenzione ai lineamenti sistemati- ci di una materia destinata a crescere d’importanza.
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