La valutazione dell'agire educativo: modelli e dispositivi

Esistono molti modi di intendere la valutazione dell’agire educativo. Il saggio distingue fra una valutazione riferita alle persone (e a questa tipologia è ascrivibile la valutazione scolastica con le sue pratiche di accertamento e certificazione del profitto) e una valutazione riferita alle azioni che privilegia come oggetto di analisi il sistema dell’agire complessivo piuttosto che le persone. Vengono avanzati argomenti che suffragano tale tesi. La valutazione dell'agire educativo si radica in un’ontologia dell’educazione (ovvero in una certa visione dell’azione educativa) e dei contesti (ovvero nella loro struttura formale/ informale/non formale) e in un insieme di competenze specifiche che sono diverse da quelle dell’insegnamento formale. La complessità risiede anche nel riuscire a valutare e certificare queste ultime poiché non esiste attualmente un chiaro profilo di skills educative riconosciuto dalla legge.Anche sul piano epistemologico e scientifico l’agire educativo necessita d’essere ancora molto pedagogicamente scritto (Santelli, 2009), nel senso di analizzato, reso oggetto di sguardo di ricerca e, dunque, di valutazione. La valutazione è, infatti, fondata sull’uso di metodi e strumenti propri della ricerca empirica e sperimentale (Galliani, 2015, p. 11) e comporta un’attività riflessivo/regolativa che accompagni le fasi della formazione (Dewey, 1933). Il tutto a partire dalla definizione di un piano (o disegno) valutativo (Bezzi, 2010) del quale, tuttavia, non possono essere indicate a-priori regole valide per tutti i contesti e tutte le situazioni: il piano va di volta in volta elaborato attraverso la negoziazione con i diversi attori e stakeholders interessati, cercando di evitare le sirti del dogmatismo metodologico. Il saggio, infine, propone un modello di valutazione dell'agire degli staff educativi frutto del progetto europeo EDUEVAL.