Il 22 luglio 2013, quindi nella vigenza della disciplina delle collaborazioni a progetto, ASSOCALL,associazione datoriale dei gestori di call center, e UGL-Terziario, sindacato dei lavoratori maggiormente rappresentativo sul piano nazionale, hanno sottoscritto il primo contratto collettivo nazionale volto a disciplinare il rapporto di collaborazione degli operatori telefonici c.d.outbound. La riforma delle tipologie contrattuali realizzata dal decreto legislativo n. 81/2015 (su delega della l. n. 183/2014) ha abrogato il lavoro a progetto (art. 52) prevedendo (art. 2) che alle collaborazioni coordinate e continuative etero-organizzate si applichi la disciplina del rapporto di lavoro subordinato, salvo che il trattamento normativo e retributivo dei collaboratori sia disciplinato daaccordi collettivi nazionali stipulati da associazioni sindacali comparativamente più rappresentative sul piano nazionale. Il presente commento intende verificare la compatibilità del citato contratto collettivo con il quadro normativo emerso dalla riforma chiamata Jobs Act II, altresì proponendo agli attori contrattuali soluzioni di adeguamento tra le fonti.

Commento al CCNL ASSOCALL-UGL del 22 luglio 2013

GAROFALO, Domenico
2016-01-01

Abstract

Il 22 luglio 2013, quindi nella vigenza della disciplina delle collaborazioni a progetto, ASSOCALL,associazione datoriale dei gestori di call center, e UGL-Terziario, sindacato dei lavoratori maggiormente rappresentativo sul piano nazionale, hanno sottoscritto il primo contratto collettivo nazionale volto a disciplinare il rapporto di collaborazione degli operatori telefonici c.d.outbound. La riforma delle tipologie contrattuali realizzata dal decreto legislativo n. 81/2015 (su delega della l. n. 183/2014) ha abrogato il lavoro a progetto (art. 52) prevedendo (art. 2) che alle collaborazioni coordinate e continuative etero-organizzate si applichi la disciplina del rapporto di lavoro subordinato, salvo che il trattamento normativo e retributivo dei collaboratori sia disciplinato daaccordi collettivi nazionali stipulati da associazioni sindacali comparativamente più rappresentative sul piano nazionale. Il presente commento intende verificare la compatibilità del citato contratto collettivo con il quadro normativo emerso dalla riforma chiamata Jobs Act II, altresì proponendo agli attori contrattuali soluzioni di adeguamento tra le fonti.
2016
9788890956959
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