Faustina Pignatelli, duchessa di Tolve, fu dama di varia e solida cultura, formatasi a Napoli, agli inizi del Settecento centro culturale vivacissimo. Impegnata in iniziative di discussione e divulgazione scientifica, fu animatrice di salotti, apprezzata da intellettuali di prestigio. Studiosa versatile, si dilettò pure di poesia e fondò con il marito, il principe Francesco Carafa di Colubrano, l'Accademia del Monte Capraio. Nel 1731 la principessa abbandonò il tetto coniugale e si rifugiò dapprima in monastero. Successivamente, fallito ogni tentativo di riconciliazione col marito con cui avviò un lungo contenzioso, frequentò la corte di Carlo di Borbone ove godeva di numerosi appoggi e fu dama della regina. Rimasta vedova nel 1746, poté liberamente dedicarsi ai suoi studi, sostenendo giovani talenti in cerca di fortuna. Meno lucida la principessa si mostrò nell’affrontare questioni che non afferivano alla sfera scientifica e visse le contraddizioni in cui si dibattevano molti intellettuali meridionali, incapaci di vivere a fondo il processo di modernizzazione.

Pignatelli, Faustina

PAPAGNA, Elena
2015-01-01

Abstract

Faustina Pignatelli, duchessa di Tolve, fu dama di varia e solida cultura, formatasi a Napoli, agli inizi del Settecento centro culturale vivacissimo. Impegnata in iniziative di discussione e divulgazione scientifica, fu animatrice di salotti, apprezzata da intellettuali di prestigio. Studiosa versatile, si dilettò pure di poesia e fondò con il marito, il principe Francesco Carafa di Colubrano, l'Accademia del Monte Capraio. Nel 1731 la principessa abbandonò il tetto coniugale e si rifugiò dapprima in monastero. Successivamente, fallito ogni tentativo di riconciliazione col marito con cui avviò un lungo contenzioso, frequentò la corte di Carlo di Borbone ove godeva di numerosi appoggi e fu dama della regina. Rimasta vedova nel 1746, poté liberamente dedicarsi ai suoi studi, sostenendo giovani talenti in cerca di fortuna. Meno lucida la principessa si mostrò nell’affrontare questioni che non afferivano alla sfera scientifica e visse le contraddizioni in cui si dibattevano molti intellettuali meridionali, incapaci di vivere a fondo il processo di modernizzazione.
2015
978-88-12-00032-6
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