La stretta attualità dello strisciante scenario da terza guerra mondiale, in cui da qualche tempo siamo immessi, sembra confermare l’ipotesi che la violenza sia un tratto caratterizzan- te della natura umana. In effetti, tutta la storia delle società umane è attraversata da una dinamica più o meno virulenta di aggressività che alimenta il dolore del mondo. Come è ampia- mente noto, la psiche ospita l’inquieto teatro in cui va in scena l’inesauribile confronto tra Eros e Thanatos, tra la creatività e la distruttività umana. Come opportunamente ricordano anche gli autori di questo libro, a partire da Peirce, la semiotica novecentesca ha chiarito che il teatro della mente è tutto un pullulare di segni, ovvero un’inarrestabile catena di rinvii e di rimbalzi tra “interpretan- ti”. Pertanto, di segni sono intrise anche le aree più in ombra di quell’inquieto teatro, quelle più dolorose e criminose, dove furoreggiano le volute più disgustose dell’orrendo. Su queste tracce orripilanti della dis-umanità si chinano gli sguardi pene- tranti di Arianna De Luca e Ignazio Grattagliano, che ci aiuta- no a cogliere alcuni cortocircuiti che producono quei terribili cedimenti della mente alle irresistibili tentazioni dell’assurdo
L'uomo ed i segni della violenza
GRATTAGLIANO, IGNAZIO
2016-01-01
Abstract
La stretta attualità dello strisciante scenario da terza guerra mondiale, in cui da qualche tempo siamo immessi, sembra confermare l’ipotesi che la violenza sia un tratto caratterizzan- te della natura umana. In effetti, tutta la storia delle società umane è attraversata da una dinamica più o meno virulenta di aggressività che alimenta il dolore del mondo. Come è ampia- mente noto, la psiche ospita l’inquieto teatro in cui va in scena l’inesauribile confronto tra Eros e Thanatos, tra la creatività e la distruttività umana. Come opportunamente ricordano anche gli autori di questo libro, a partire da Peirce, la semiotica novecentesca ha chiarito che il teatro della mente è tutto un pullulare di segni, ovvero un’inarrestabile catena di rinvii e di rimbalzi tra “interpretan- ti”. Pertanto, di segni sono intrise anche le aree più in ombra di quell’inquieto teatro, quelle più dolorose e criminose, dove furoreggiano le volute più disgustose dell’orrendo. Su queste tracce orripilanti della dis-umanità si chinano gli sguardi pene- tranti di Arianna De Luca e Ignazio Grattagliano, che ci aiuta- no a cogliere alcuni cortocircuiti che producono quei terribili cedimenti della mente alle irresistibili tentazioni dell’assurdoFile | Dimensione | Formato | |
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