Giulio Andreotti, allievo e stretto collaboratore di Alcide De Gasperi, fu uno dei politici italiani della Prima Repubblica che dedicò maggiore attenzione al problema dei rapporti con l’Austria e alle vicende del Trentino e dell’Alto Adige-Sudtirolo. Da De Gasperi Andreotti trasse la convinzione che la via del negoziato pacifico con l’Austria e con i Sudtirolesi e la ricerca di un compromesso con la Südtiroler Volkspartei fossero il modo migliore per affrontare e risolvere la vertenza altoatesina, e nel corso della sua lunga attività politica e governativa come presidente del Consiglio e ministro degli Esteri il politico romano si dimostrò un costante e convinto fautore del dialogo con la minoranza di lingua tedesca. Sulla base della ricca e inedita documentazione conservata nell’Archivio privato di Giulio Andreotti, Luciano Monzali delinea un’analisi dettagliata e approfondita delle relazioni fra Italia e Austria nel corso degli anni Settanta e Ottanta e getta nuova luce su aspetti poco noti delle vicende politiche dell’Alto Adige-Sudtirolo. Di particolare interesse è la ricostruzione del negoziato diplomatico, fondata su documenti mai usati e pubblicati in precedenza, che portò alla conclusione della controversia sull’applicazione dell’accordo De Gasperi-Gruber e alla chiusura della vertenza altoatesina fra Italia e Austria nel giugno 1992. Andreotti svolse un ruolo decisivo in tali vicende, dimostrandosi erede e prosecutore della lezione di politica estera di De Gasperi, fondata sul sostegno al processo d’integrazione europea e alla coesistenza pacifica fra gli Stati vicini, e sul considerare le autonomie regionali e locali uno strumento di pace e unione dei popoli europei.
Giulio Andreotti e le relazioni italo-austriache 1972-1992
MONZALI, Luciano
2016-01-01
Abstract
Giulio Andreotti, allievo e stretto collaboratore di Alcide De Gasperi, fu uno dei politici italiani della Prima Repubblica che dedicò maggiore attenzione al problema dei rapporti con l’Austria e alle vicende del Trentino e dell’Alto Adige-Sudtirolo. Da De Gasperi Andreotti trasse la convinzione che la via del negoziato pacifico con l’Austria e con i Sudtirolesi e la ricerca di un compromesso con la Südtiroler Volkspartei fossero il modo migliore per affrontare e risolvere la vertenza altoatesina, e nel corso della sua lunga attività politica e governativa come presidente del Consiglio e ministro degli Esteri il politico romano si dimostrò un costante e convinto fautore del dialogo con la minoranza di lingua tedesca. Sulla base della ricca e inedita documentazione conservata nell’Archivio privato di Giulio Andreotti, Luciano Monzali delinea un’analisi dettagliata e approfondita delle relazioni fra Italia e Austria nel corso degli anni Settanta e Ottanta e getta nuova luce su aspetti poco noti delle vicende politiche dell’Alto Adige-Sudtirolo. Di particolare interesse è la ricostruzione del negoziato diplomatico, fondata su documenti mai usati e pubblicati in precedenza, che portò alla conclusione della controversia sull’applicazione dell’accordo De Gasperi-Gruber e alla chiusura della vertenza altoatesina fra Italia e Austria nel giugno 1992. Andreotti svolse un ruolo decisivo in tali vicende, dimostrandosi erede e prosecutore della lezione di politica estera di De Gasperi, fondata sul sostegno al processo d’integrazione europea e alla coesistenza pacifica fra gli Stati vicini, e sul considerare le autonomie regionali e locali uno strumento di pace e unione dei popoli europei.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
Monzali_Andreotti.pdf
non disponibili
Licenza:
NON PUBBLICO - Accesso privato/ristretto
Dimensione
1.49 MB
Formato
Adobe PDF
|
1.49 MB | Adobe PDF | Visualizza/Apri Richiedi una copia |
I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.