nelle società contemporanee sembra essersi instaurata una certa relazione tra politiche migratorie, detenzione amministrativa e politiche criminali, un rapporto che vorremmo provare ad esplorare nel nostro contributo. La nostra ipotesi è che la detenzione amministrativa degli stranieri possa essere utilizzata come strumento surrogato di una politica criminale il cui scopo è quello di eliminare dalla scena sociale le categorie di stranieri percepite come maggiormente problematiche per la loro marginalità o supposta pericolosità sociale. Dal nostro punto di vista, la detenzione amministrativa sembra in sostanza essersi trasformata in uno strumento di difesa sociale. Proveremo a testare tale ipotesi discutendo alcuni dei risultati di una ricerca sulla giurisprudenza dei Giudici di pace in materia di immigrazione condotta tra il mese di luglio e il mese di dicembre 2014. La ricerca, che è stata svolta presso l’Ufficio del Giudice di pace di Bari, si inseriva nel quadro più ampio dell’Osservatorio sulla giurisprudenza del Giudice di pace coordinato dalla prof.ssa Enrica Rigo presso il Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Roma Tre6 e mirava ad analizzare empiricamente i giudizi di convalida e di proroga del trattenimento, valutando in particolare l’impatto della ricezione nell’ordinamento italiano della direttiva 2008/115/EC.
I Centri di identificazione ed espulsione come strumento di governo della pericolosità sociale
CAMPESI, Giuseppe
2015-01-01
Abstract
nelle società contemporanee sembra essersi instaurata una certa relazione tra politiche migratorie, detenzione amministrativa e politiche criminali, un rapporto che vorremmo provare ad esplorare nel nostro contributo. La nostra ipotesi è che la detenzione amministrativa degli stranieri possa essere utilizzata come strumento surrogato di una politica criminale il cui scopo è quello di eliminare dalla scena sociale le categorie di stranieri percepite come maggiormente problematiche per la loro marginalità o supposta pericolosità sociale. Dal nostro punto di vista, la detenzione amministrativa sembra in sostanza essersi trasformata in uno strumento di difesa sociale. Proveremo a testare tale ipotesi discutendo alcuni dei risultati di una ricerca sulla giurisprudenza dei Giudici di pace in materia di immigrazione condotta tra il mese di luglio e il mese di dicembre 2014. La ricerca, che è stata svolta presso l’Ufficio del Giudice di pace di Bari, si inseriva nel quadro più ampio dell’Osservatorio sulla giurisprudenza del Giudice di pace coordinato dalla prof.ssa Enrica Rigo presso il Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Roma Tre6 e mirava ad analizzare empiricamente i giudizi di convalida e di proroga del trattenimento, valutando in particolare l’impatto della ricezione nell’ordinamento italiano della direttiva 2008/115/EC.File | Dimensione | Formato | |
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