Il "De mineralibus" di Avicenna, tradotto in latino da Alfredo di Sareshel nel XII sec. a Toledo, nel suo capitolo di apertura, dove elabora la teoria della formazione delle pietre, appare fondato su Aristotele, "Meteorologica" 359a 16 ss, dove si tratta della formazione del sale. Evidentemente Avicenna lavorava sulla traduzione dal greco in Arabo dell'opera di Aristotele. Questo permette di colmare il vuoto presente nella tradizione ms. araba della traduzione di quell'opera di Aristotele, in corrispondenza proprio del passo citato. Inoltre, significativamente, la traduzione arabo-latina dei Meteorologica aristotelici effettuata da Gerardo da Cremona, maestro di Alfredo, reca quella sezione mancante nella tradizione araba, diventando, insieme ad Avicenna, testimone del testo arabo oggi perduto.
L'Aristotele arabo ritrovato e il De mineralibus di Avicenna
CAMPANALE, Maria Innocenza
2008-01-01
Abstract
Il "De mineralibus" di Avicenna, tradotto in latino da Alfredo di Sareshel nel XII sec. a Toledo, nel suo capitolo di apertura, dove elabora la teoria della formazione delle pietre, appare fondato su Aristotele, "Meteorologica" 359a 16 ss, dove si tratta della formazione del sale. Evidentemente Avicenna lavorava sulla traduzione dal greco in Arabo dell'opera di Aristotele. Questo permette di colmare il vuoto presente nella tradizione ms. araba della traduzione di quell'opera di Aristotele, in corrispondenza proprio del passo citato. Inoltre, significativamente, la traduzione arabo-latina dei Meteorologica aristotelici effettuata da Gerardo da Cremona, maestro di Alfredo, reca quella sezione mancante nella tradizione araba, diventando, insieme ad Avicenna, testimone del testo arabo oggi perduto.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.