La viticoltura pugliese in Età moderna,

La coltivazione della vite ha rappresentato la forma più diffusa di utilizzazione del suolo da parte di tutti gli strati della società rurale. I piccoli contadini vi dedicavano il lavoro e le energie residue del loro tempo per valorizzare e trarre un minimo di risorse dalle esigue disponibilità di superficie in loro possesso. La loro produzione era solitamente destinata autoconsumo familiare per assicurare dei minimi apporti di natura energetica. Gli altri strati dei proprietari dedicavano alla viticoltura quegli spazi sufficienti a garantire, oltre il proprio approvvigionamento, la domanda di un mercato limitato ad un ambito territoriale non molto ampio. Le difficoltà mercantili del vino derivavano infatti dai sistemi di trasformazione e conservazione del prodotto che scontavano una tecnica enologica molto arretrata e rudimentale. Nel lavoro si approfondiscono questi aspetti e quelli riguardanti le tecniche e i tempi destinati alla di coltivazione della vite da parte dei produttori nel corso dell’Età moderna.