Il presente lavoro, dopo un breve excursus sugli strumenti internazionali che riconoscono il diritto al nome quale fondamentale diritto dei minori, si sofferma sulle più rilevanti pronunce in materia della Corte europea dei diritti dell’uomo e della Corte di giustizia dell’Unione europea, dalle quali sono sovente emersi profili di non conformità delle normative degli Stati membri rispetto ai precetti convenzionali e/o dell’UE. In tale ottica si passa ad analizzare la disciplina italiana relativa all’attribuzione del cognome ai figli alla luce della recente riforma legislativa sulla filiazione e si dà conto delle principali problematiche internazionalprivatistiche che, a causa delle differenze esistenti tra i vari ordinamenti nazionali nelle discipline sostanziali di attribuzione del cognome, possono sorgere in presenza di minori dotati di più cittadinanze. In particolare si esaminano le questioni dell’attribuzione del cognome al minore bipolide nato all’estero e del minore bipolide nato in Italia e si valuta l’idoneità delle soluzioni prospettate a livello convenzionale e quelle desumibili dalla prassi amministrativa e giurisprudenziale italiana. Si evidenzia infine, anche allo scopo di evitare “discriminazioni alla rovescia” la necessità di un esplicito intervento legislativo in materia di attribuzione del cognome ai figli, reso improcrastinabile dalla recente sentenza CEDU Cusan e Fazzo c. Italia.
La cittadinanza multipla dei minori e diritto al nome
MAGRONE, Emilia Maria
2015-01-01
Abstract
Il presente lavoro, dopo un breve excursus sugli strumenti internazionali che riconoscono il diritto al nome quale fondamentale diritto dei minori, si sofferma sulle più rilevanti pronunce in materia della Corte europea dei diritti dell’uomo e della Corte di giustizia dell’Unione europea, dalle quali sono sovente emersi profili di non conformità delle normative degli Stati membri rispetto ai precetti convenzionali e/o dell’UE. In tale ottica si passa ad analizzare la disciplina italiana relativa all’attribuzione del cognome ai figli alla luce della recente riforma legislativa sulla filiazione e si dà conto delle principali problematiche internazionalprivatistiche che, a causa delle differenze esistenti tra i vari ordinamenti nazionali nelle discipline sostanziali di attribuzione del cognome, possono sorgere in presenza di minori dotati di più cittadinanze. In particolare si esaminano le questioni dell’attribuzione del cognome al minore bipolide nato all’estero e del minore bipolide nato in Italia e si valuta l’idoneità delle soluzioni prospettate a livello convenzionale e quelle desumibili dalla prassi amministrativa e giurisprudenziale italiana. Si evidenzia infine, anche allo scopo di evitare “discriminazioni alla rovescia” la necessità di un esplicito intervento legislativo in materia di attribuzione del cognome ai figli, reso improcrastinabile dalla recente sentenza CEDU Cusan e Fazzo c. Italia.File | Dimensione | Formato | |
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Descrizione: Contributo di dottrina sul diritto al nome del minore pluricittadino nel quadro di un trattato di diritto internazionale privato della famiglia
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