Rispetto alla vicenda della città greca, l’urbanistica di Taranto in età romana ha tradizionalmente suscitato minore attenzione, legata soprattutto all’interesse di verificare l’assetto insediativo della polis nel periodo immediatamente successivo alla romanizzazione. Dopo che, dagli inizi degli anni Ottanta del secolo scorso, anche per l’età romana è stata effettuata la ricomposizione di diversi contesti topografici - in particolare di carattere monumentale - ed è stata approfondita l’analisi di specifici ambiti funzionali, come la viabilità e lo spazio pubblico, con questo studio si cerca di indagare in maniera complessiva il paesaggio urbano in questo periodo. L’ambito cronologico parte dalla deduzione della colonia romana Neptunia nel 123/122 a.C., primo intervento diretto di Roma nel tessuto urbano della città greca, fino alle profonde trasformazioni che si riscontrano a partire dalla seconda metà del IV secolo d.C. e che segnano il paesaggio della città in età tardoantica. Oltre alla rete viaria e ai complessi pubblici, civili e religiosi, si analizzano in modo sistematico i settori residenziali, lo spazio funerario, gli impianti artigianali e le interazioni tra i diversi ambiti funzionali, al fine di individuare le dinamiche che hanno caratterizzato il disegno urbano. In parallelo allo studio bibliografico di strutture e materiali finora editi, la ricerca in archivio ha permesso di presentare numerosi contesti inediti e di pubblicare la relativa documentazione in appendice al volume. L'apparato cartografico, con planimetria generale e piante periodizzate, presenta una referenziazione quanto più possibile circostanziata, sempre condotta in riferimento al tessuto urbano attuale.

Taranto. Il paesaggio urbano di età romana tra persistenza e innovazione

Mastrocinque Gianluca
2010-01-01

Abstract

Rispetto alla vicenda della città greca, l’urbanistica di Taranto in età romana ha tradizionalmente suscitato minore attenzione, legata soprattutto all’interesse di verificare l’assetto insediativo della polis nel periodo immediatamente successivo alla romanizzazione. Dopo che, dagli inizi degli anni Ottanta del secolo scorso, anche per l’età romana è stata effettuata la ricomposizione di diversi contesti topografici - in particolare di carattere monumentale - ed è stata approfondita l’analisi di specifici ambiti funzionali, come la viabilità e lo spazio pubblico, con questo studio si cerca di indagare in maniera complessiva il paesaggio urbano in questo periodo. L’ambito cronologico parte dalla deduzione della colonia romana Neptunia nel 123/122 a.C., primo intervento diretto di Roma nel tessuto urbano della città greca, fino alle profonde trasformazioni che si riscontrano a partire dalla seconda metà del IV secolo d.C. e che segnano il paesaggio della città in età tardoantica. Oltre alla rete viaria e ai complessi pubblici, civili e religiosi, si analizzano in modo sistematico i settori residenziali, lo spazio funerario, gli impianti artigianali e le interazioni tra i diversi ambiti funzionali, al fine di individuare le dinamiche che hanno caratterizzato il disegno urbano. In parallelo allo studio bibliografico di strutture e materiali finora editi, la ricerca in archivio ha permesso di presentare numerosi contesti inediti e di pubblicare la relativa documentazione in appendice al volume. L'apparato cartografico, con planimetria generale e piante periodizzate, presenta una referenziazione quanto più possibile circostanziata, sempre condotta in riferimento al tessuto urbano attuale.
2010
978-88-7478-016-7
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