Tra i caratteri originari della moda, il “Medioevo”, inteso sia come epoca storica, sia come proiezione mitologica e come fantasia artistica e letteraria, presenta degli spunti di grande interesse. Per analizzare questo argomento, mi servirò di cinque “porte semiotiche”, cinque “aperture” attraverso le quali i segni del Medioevo arrivano nella moda contemporanea, e attraverso cui la cultura della moda ha a sua volta “inventato”, immaginato, il Medioevo. La prima riguarda la questione della storia della moda nel Medioevo, e più precisamente la domanda se sia possibile parlare di moda per l’epoca medievale, dal momento che il termine “moda” ha anche etimologicamente a che vedere con il “moderno”, mentre l’idea stessa di “medioevo” nasce a posteriori come periodizzazione antecedente a ciò che si definisce l’ “età moderna”. La seconda “porta” concerne il Medioevo attraverso la sua cultura visuale e materiale, in particolare attraverso l’eredità pittorica e collezionistica che ci ha tramandato immagini e oggetti: abiti, tessuti, accessori, colori, che spesso hanno ispirato la moda a distanza di secoli. La terza via d’accesso è quella più prettamente semiotica, perché fa riferimento al Medioevo concepito come punto di svolta cruciale nei segni della cultura, secondo la concezione che della cultura popolare ha dato Michail Bachtin nel suo studio su Rabelais e il Carnevale nel Medioevo e nel Rinascimento. Vi è poi il Medioevo inteso come invenzione in epoca romantica, e come successiva re-invenzione espressa in alcuni stili novecenteschi come il gotico, il metal, e in alcune mode degli ultimi anni ispirate a un mondo fantastico di ambientazione genericamente “medievale”, che va dalla letteratura fantasy, ai fumetti, ai giochi di ruolo e ai videogiochi. Infine, la quinta “porta” riguarda alcune simbologie medievali utilizzate oggi, come per esempio le armature o la figura del cavaliere.

Moda e Medioevo

Patrizia Calefato
2015-01-01

Abstract

Tra i caratteri originari della moda, il “Medioevo”, inteso sia come epoca storica, sia come proiezione mitologica e come fantasia artistica e letteraria, presenta degli spunti di grande interesse. Per analizzare questo argomento, mi servirò di cinque “porte semiotiche”, cinque “aperture” attraverso le quali i segni del Medioevo arrivano nella moda contemporanea, e attraverso cui la cultura della moda ha a sua volta “inventato”, immaginato, il Medioevo. La prima riguarda la questione della storia della moda nel Medioevo, e più precisamente la domanda se sia possibile parlare di moda per l’epoca medievale, dal momento che il termine “moda” ha anche etimologicamente a che vedere con il “moderno”, mentre l’idea stessa di “medioevo” nasce a posteriori come periodizzazione antecedente a ciò che si definisce l’ “età moderna”. La seconda “porta” concerne il Medioevo attraverso la sua cultura visuale e materiale, in particolare attraverso l’eredità pittorica e collezionistica che ci ha tramandato immagini e oggetti: abiti, tessuti, accessori, colori, che spesso hanno ispirato la moda a distanza di secoli. La terza via d’accesso è quella più prettamente semiotica, perché fa riferimento al Medioevo concepito come punto di svolta cruciale nei segni della cultura, secondo la concezione che della cultura popolare ha dato Michail Bachtin nel suo studio su Rabelais e il Carnevale nel Medioevo e nel Rinascimento. Vi è poi il Medioevo inteso come invenzione in epoca romantica, e come successiva re-invenzione espressa in alcuni stili novecenteschi come il gotico, il metal, e in alcune mode degli ultimi anni ispirate a un mondo fantastico di ambientazione genericamente “medievale”, che va dalla letteratura fantasy, ai fumetti, ai giochi di ruolo e ai videogiochi. Infine, la quinta “porta” riguarda alcune simbologie medievali utilizzate oggi, come per esempio le armature o la figura del cavaliere.
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