In questa nota è stata analizzata la disuguaglianza dei redditi delle famiglie pugliesi e italiane nell’anno 2012. I dati utilizzati sono quelli rivenienti per detto anno dalla indagine della Banca d’Italia. Il campione considerato comprende 8151 famiglie per l’intero Paese, di cui 498 pugliesi. I dati presi in considerazione per ciascuna famiglia sono: redditi da lavoro dipendente, redditi da lavoro autonomo, redditi da trasferimenti, redditi da capitale e redditi totali. L’indice di disuguaglianza dei redditi adoperato è il rapporto di concentrazione di Gini che, come è noto, varia tra 0 nel caso in cui tutte le famiglie abbiano lo stesso reddito (equidistribuzione) ed 1 nel caso in cui l’ammontare complessivo del reddito è percepito da una sola famiglia e le restanti non percepiscono alcun reddito (concentrazione massima). La disponibilità oltre che dei redditi complessivi anche dei redditi per fonte, come indicato precedentemente, consentirà di accertare il contributo alla concentrazione dei redditi complessivi apportato da ciascuna fonte, adottando una metodologia di scomposizione moltiplicativa proposta da Kakwani nel 1977 e da Shorrocks nel 1982 ed utilizzata da vari autori, in particolare da Lerman e Yitzhaki nel 1985 per gli Usa e da Jedrzejczak nel 2008 per la Polonia.

Livelli, composizione e disuguaglianza dei redditi delle famiglie pugliesi e italiane nel 2012.

MANCA, FABIO;MARIN, Claudia
2014-01-01

Abstract

In questa nota è stata analizzata la disuguaglianza dei redditi delle famiglie pugliesi e italiane nell’anno 2012. I dati utilizzati sono quelli rivenienti per detto anno dalla indagine della Banca d’Italia. Il campione considerato comprende 8151 famiglie per l’intero Paese, di cui 498 pugliesi. I dati presi in considerazione per ciascuna famiglia sono: redditi da lavoro dipendente, redditi da lavoro autonomo, redditi da trasferimenti, redditi da capitale e redditi totali. L’indice di disuguaglianza dei redditi adoperato è il rapporto di concentrazione di Gini che, come è noto, varia tra 0 nel caso in cui tutte le famiglie abbiano lo stesso reddito (equidistribuzione) ed 1 nel caso in cui l’ammontare complessivo del reddito è percepito da una sola famiglia e le restanti non percepiscono alcun reddito (concentrazione massima). La disponibilità oltre che dei redditi complessivi anche dei redditi per fonte, come indicato precedentemente, consentirà di accertare il contributo alla concentrazione dei redditi complessivi apportato da ciascuna fonte, adottando una metodologia di scomposizione moltiplicativa proposta da Kakwani nel 1977 e da Shorrocks nel 1982 ed utilizzata da vari autori, in particolare da Lerman e Yitzhaki nel 1985 per gli Usa e da Jedrzejczak nel 2008 per la Polonia.
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