La Camera di Commercio di Trieste, sorta nel 1850 succedendo all’antica Borsa fondata nel 1755, svolse il ruolo di rappresentanza degli interessi economici locali, stabilendo un solido legame con la pubblica amministrazione dello Stato austriaco. Erede delle tradizioni di autogoverno della borghesia commerciale e finanziaria cresciuta intorno al porto-emporio, ne continuò i compiti in un difficile periodo, contrassegnato dal venir meno della funzione del porto franco. Trasformando il particolarismo in un rapporto di cooperazione e di scambio con il governo centrale, essa seppe superare questa fase per proiettarsi nella nuova realtà del porto di transito, destinato a diventare negli anni del nuovo secolo il “primo porto della monarchia” e sbocco di tutto il Centro-Europa.
Dalle origini all'abolizione del porto franco (1850-1891)
MILLO, Anna
2005-01-01
Abstract
La Camera di Commercio di Trieste, sorta nel 1850 succedendo all’antica Borsa fondata nel 1755, svolse il ruolo di rappresentanza degli interessi economici locali, stabilendo un solido legame con la pubblica amministrazione dello Stato austriaco. Erede delle tradizioni di autogoverno della borghesia commerciale e finanziaria cresciuta intorno al porto-emporio, ne continuò i compiti in un difficile periodo, contrassegnato dal venir meno della funzione del porto franco. Trasformando il particolarismo in un rapporto di cooperazione e di scambio con il governo centrale, essa seppe superare questa fase per proiettarsi nella nuova realtà del porto di transito, destinato a diventare negli anni del nuovo secolo il “primo porto della monarchia” e sbocco di tutto il Centro-Europa.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.