Argania spinosa (l.) Skeels, pianta spontanea del sudovest del marocco, è definita dai popoli berberi ‘albero della vita’ poiché ha un ruolo socio-economico ed ecologico importantissimo in questo ecosistema arido. il seme, da cui si estrae l’olio di argan, contenuto in una drupa dal colore giallastro a maturità, è ricco di saponine, polifenoli e acidi grassi insaturi (chaRRouf et al., 2007), sostanze dalle provate proprietà terapeutiche (dRiSSi et al., 2004; amzal et al., 2008). il legno della pianta è utilizzato come combustibile, i germogli dell’albero e i frutti rappresentano alimento per capre e cammelli. le piante di argania presentano, nel loro habitat naturale, una rilevante variabilità intraspecifica che si manifesta sia nella morfologia dei frutti che nella diversa produttività (bani-aameuR, 2002; alouani, bani-aameuR, 2004). Per questo motivo numerosi studi sono condotti con l’intento di selezionare genotipi altamente produttivi. nel campus dell’università di bari è presente un esemplare di argania che da diversi anni fiorisce e fruttifica abbondantemente e sui cui frutti sono state analizzate alcune caratteristiche della polpa. l’esame del colore, dimensioni, peso secco e fresco delle drupe ha permesso d’individuare, inizialmente, cinque stadi di maturazione su ognuno dei quali sono stati approfonditi alcuni aspetti fisiologici. il contenuto in zuccheri solubili quali glucosio, fruttosio e saccarosio, aumenta nel corso della maturazione; i contenuti di saccarosio e glucosio risultano più elevati in percentuale rispetto a quello in fruttosio. l’amido, dopo un picco nel secondo stadio di maturazione, diminuisce e il contenuto totale in carboidrati raggiunge il massimo nel terzo stadio di maturazione. il colore della parte carnosa delle drupe, è dovuto alla presenza dei pigmenti il cui rapporto quantitativo varia nel corso della maturazione. clorofilla a e clorofilla b diminuiscono con l’evolvere della maturazione mentre i carotenoidi aumentano nel terzo stadio di maturazione per poi declinare leggermente nel quarto e quinto stadio. con l’intento di individuare il momento della maturazione in cui si ha la massima espressione delle qualità nutrizionali della polpa di questi frutti, si è dosato il contenuto in acido ascorbico, un noto antiossidante largamente diffuso nelle piante. la forma ossidata dell’ acido ascorbico (acido deidroascorbico) non è stata mai riscontrata, mentre la forma ridotta è sempre presente, in maniera rilevante, pari a 0,2 mg g-1 di peso fresco, a partire dal terzo stadio di maturazione. dall’analisi globale dei dati, quello individuato come terzo stadio sembra quindi corrispondere alla fase di maturazione in cui vengono espresse al massimo alcune caratteristiche della parte carnosa del frutto quali il contenuto in zuccheri solubili, carotenoidi e acido ascorbico. gli ultimi due stadi, quarto e quinto, possono essere interpretati come un unico stadio in quanto privi di differenze significative morfo-fisiologiche. i dati ottenuti, anche se limitati ad un solo esemplare, possono rappresentare la base di partenza per individuare le peculiarità della pianta utili ad una migliore utilizzazione di questa risorsa ambientale. la polpa, sinora impiegata solo come materia residuale per alimentare capre e cammelli, nello stadio di maturazione più opportuno, quello definito come “terzo stadio”, potrebbe essere sfruttata come risorsa energetica (biofuel) e rappresentare così una ulteriore fattore di ricchezza della pianta.

Argania spinosa (L.) Skeels: una risorsa per l’ambiente!

TOMMASI, Franca;MASTROPASQUA, Linda
2011-01-01

Abstract

Argania spinosa (l.) Skeels, pianta spontanea del sudovest del marocco, è definita dai popoli berberi ‘albero della vita’ poiché ha un ruolo socio-economico ed ecologico importantissimo in questo ecosistema arido. il seme, da cui si estrae l’olio di argan, contenuto in una drupa dal colore giallastro a maturità, è ricco di saponine, polifenoli e acidi grassi insaturi (chaRRouf et al., 2007), sostanze dalle provate proprietà terapeutiche (dRiSSi et al., 2004; amzal et al., 2008). il legno della pianta è utilizzato come combustibile, i germogli dell’albero e i frutti rappresentano alimento per capre e cammelli. le piante di argania presentano, nel loro habitat naturale, una rilevante variabilità intraspecifica che si manifesta sia nella morfologia dei frutti che nella diversa produttività (bani-aameuR, 2002; alouani, bani-aameuR, 2004). Per questo motivo numerosi studi sono condotti con l’intento di selezionare genotipi altamente produttivi. nel campus dell’università di bari è presente un esemplare di argania che da diversi anni fiorisce e fruttifica abbondantemente e sui cui frutti sono state analizzate alcune caratteristiche della polpa. l’esame del colore, dimensioni, peso secco e fresco delle drupe ha permesso d’individuare, inizialmente, cinque stadi di maturazione su ognuno dei quali sono stati approfonditi alcuni aspetti fisiologici. il contenuto in zuccheri solubili quali glucosio, fruttosio e saccarosio, aumenta nel corso della maturazione; i contenuti di saccarosio e glucosio risultano più elevati in percentuale rispetto a quello in fruttosio. l’amido, dopo un picco nel secondo stadio di maturazione, diminuisce e il contenuto totale in carboidrati raggiunge il massimo nel terzo stadio di maturazione. il colore della parte carnosa delle drupe, è dovuto alla presenza dei pigmenti il cui rapporto quantitativo varia nel corso della maturazione. clorofilla a e clorofilla b diminuiscono con l’evolvere della maturazione mentre i carotenoidi aumentano nel terzo stadio di maturazione per poi declinare leggermente nel quarto e quinto stadio. con l’intento di individuare il momento della maturazione in cui si ha la massima espressione delle qualità nutrizionali della polpa di questi frutti, si è dosato il contenuto in acido ascorbico, un noto antiossidante largamente diffuso nelle piante. la forma ossidata dell’ acido ascorbico (acido deidroascorbico) non è stata mai riscontrata, mentre la forma ridotta è sempre presente, in maniera rilevante, pari a 0,2 mg g-1 di peso fresco, a partire dal terzo stadio di maturazione. dall’analisi globale dei dati, quello individuato come terzo stadio sembra quindi corrispondere alla fase di maturazione in cui vengono espresse al massimo alcune caratteristiche della parte carnosa del frutto quali il contenuto in zuccheri solubili, carotenoidi e acido ascorbico. gli ultimi due stadi, quarto e quinto, possono essere interpretati come un unico stadio in quanto privi di differenze significative morfo-fisiologiche. i dati ottenuti, anche se limitati ad un solo esemplare, possono rappresentare la base di partenza per individuare le peculiarità della pianta utili ad una migliore utilizzazione di questa risorsa ambientale. la polpa, sinora impiegata solo come materia residuale per alimentare capre e cammelli, nello stadio di maturazione più opportuno, quello definito come “terzo stadio”, potrebbe essere sfruttata come risorsa energetica (biofuel) e rappresentare così una ulteriore fattore di ricchezza della pianta.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11586/120028
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