I Fondi Sovrani rappresentano un investitore istituzionale la cui importanza si è enormemente accresciuta negli ultimi due anni, in seguito alla crisi finanziaria. Essi rappresentano dei veicoli di investimento di proprietà statale, creati al fine di accrescere il rendimento delle riserve ufficiali, dei surplus derivanti dalla vendita di materie prime e dagli avanzi commerciali derivanti dall’esportazione di beni. I Fondi Sovrani, in particolare quelli asiatici, provenienti da Singapore e dalla Cina e quelli del Golfo arabo sono intervenuti sui mercati finanziari diversificando i propri investimenti su titoli azionari quotati e non quotati, obbligazioni, proprietà immobiliari. Alcuni investimenti effettuati, in particolare l’acquisizione di pacchetti rilevanti in banche, aziende operanti nel settore dell’energia e dei trasporti, hanno dato origine ad una crescente preoccupazione da parte delle autorità di vigilanza dei mercati e dei governi dei Paesi interessati dagli investimenti. Il timore, più volte espresso in varie sedi istituzionali, è relativo alla possibilità che un tale flusso di investimenti possa destabilizzare i mercati e che tali investimenti possano nascondere un movente politico, non solo finanziario.
I fondi sovrani
INTONTI, Mariantonietta;MIGLIETTA, Federica
2009-01-01
Abstract
I Fondi Sovrani rappresentano un investitore istituzionale la cui importanza si è enormemente accresciuta negli ultimi due anni, in seguito alla crisi finanziaria. Essi rappresentano dei veicoli di investimento di proprietà statale, creati al fine di accrescere il rendimento delle riserve ufficiali, dei surplus derivanti dalla vendita di materie prime e dagli avanzi commerciali derivanti dall’esportazione di beni. I Fondi Sovrani, in particolare quelli asiatici, provenienti da Singapore e dalla Cina e quelli del Golfo arabo sono intervenuti sui mercati finanziari diversificando i propri investimenti su titoli azionari quotati e non quotati, obbligazioni, proprietà immobiliari. Alcuni investimenti effettuati, in particolare l’acquisizione di pacchetti rilevanti in banche, aziende operanti nel settore dell’energia e dei trasporti, hanno dato origine ad una crescente preoccupazione da parte delle autorità di vigilanza dei mercati e dei governi dei Paesi interessati dagli investimenti. Il timore, più volte espresso in varie sedi istituzionali, è relativo alla possibilità che un tale flusso di investimenti possa destabilizzare i mercati e che tali investimenti possano nascondere un movente politico, non solo finanziario.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.