E’ convincimento comune in dottrina che sia necessario inoltrarsi fino all’età severiana , fra II e III sec. d.C., per vedere attestata sul piano giuridico la rilevanza di valori morali. Con il presente saggio, incentrato sull’analisi del passo di Giavoleno raccolto in D. 38.2.36, si cerca di dimostrare che già tra la fine del I e gli inizi del II sec. d. C. abbiano trovato riconoscimento interessi non patrimoniali, ovvero interessi cui siano sottesi valori affettivi o morali in senso lato, piuttosto che strettamente economici

Danno non patrimoniale e legittimazione ad agire

SICARI, Amalia
2006-01-01

Abstract

E’ convincimento comune in dottrina che sia necessario inoltrarsi fino all’età severiana , fra II e III sec. d.C., per vedere attestata sul piano giuridico la rilevanza di valori morali. Con il presente saggio, incentrato sull’analisi del passo di Giavoleno raccolto in D. 38.2.36, si cerca di dimostrare che già tra la fine del I e gli inizi del II sec. d. C. abbiano trovato riconoscimento interessi non patrimoniali, ovvero interessi cui siano sottesi valori affettivi o morali in senso lato, piuttosto che strettamente economici
2006
88-7607-015-X
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11586/114001
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