Il Dossier Statistico Immigrazione è un sussidio nato per favorire la conoscenza del fenomeno migratorio. Centinaia di tabelle, 60 capitoli, 512 pagine descrivono la situazione attuale dell'immigrazione nel nostro paese. Cinque le parti in cui si articola il volume: Il contesto europeo e internazionale, Gli stranieri soggiornanti in Italia, L'inserimento socio-culturale, Il mondo del lavoro, I contesti regionali. Inoltre un inserto speciale dedicato ai rifugiati. Lo slogan "Società aperta, società dinamica e sicura" sottolinea che l'immigrazione può essere governata solo nel contesto di una società che sia in grado di valorizzarne le opportunità nel reciproco interesse, salvaguardando un senso di sicurezza sia negli italiani che nei nuovi venuti. Il Dossier stima tra il 2000 e l'inizio del 2004 il raddoppio delle presenze regolari, che arrivano a 2 milioni e 600 mila. Un dato superiore a quello delle persone registrate dal Ministero dell'Interno (circa 2,3 milioni), perché comprensivo anche dei 400.000 minori, aumentati al ritmo di 65.000 l'anno. La Presidenza del "Dossier" (Caritas Italiana, Fondazione Migrantes e Caritas diocesana di Roma), a commento di questa sorta di enciclopedia annuale sull’andamento del fenomeno migratorio, sostiene che spesso manca l'atteggiamento di incontro e di valorizzazione dell'altro per cui, come si rileva da diverse indagini, i "nuovi cittadini" si sentono inquadrati come persone necessarie nel sistema produttivo ma scarsamente apprezzati. La politica migratoria va inquadrata in un’ottica europea, fatta non solo di controlli e di prevenzione ma anche di effettiva collaborazione con i paesi di partenza e con politiche più efficaci di inserimento, come auspicato dal segretario generale dell’Onu Kofi Annan e confermato anche dai dati del "Dossier". «Per quanto riguarda il rapporto tra le religioni – affermano i direttori dei tre organismi curatori del rapporto, mons. Vittorio Nozza, mons. Luigi Petris e mons. Guerino Di Tora - l'esempio di Giovanni Paolo II ci conferma nella speranza che la convivenza può diventare una grande opportunità spirituale e societaria a condizione che tutti invochino Dio come fonte di pace».

Adolescenti immigrati in Puglia: fattori protettivi e di rischio

CUSATELLI, CARLO;DE LUCIA, Amelia;
2004-01-01

Abstract

Il Dossier Statistico Immigrazione è un sussidio nato per favorire la conoscenza del fenomeno migratorio. Centinaia di tabelle, 60 capitoli, 512 pagine descrivono la situazione attuale dell'immigrazione nel nostro paese. Cinque le parti in cui si articola il volume: Il contesto europeo e internazionale, Gli stranieri soggiornanti in Italia, L'inserimento socio-culturale, Il mondo del lavoro, I contesti regionali. Inoltre un inserto speciale dedicato ai rifugiati. Lo slogan "Società aperta, società dinamica e sicura" sottolinea che l'immigrazione può essere governata solo nel contesto di una società che sia in grado di valorizzarne le opportunità nel reciproco interesse, salvaguardando un senso di sicurezza sia negli italiani che nei nuovi venuti. Il Dossier stima tra il 2000 e l'inizio del 2004 il raddoppio delle presenze regolari, che arrivano a 2 milioni e 600 mila. Un dato superiore a quello delle persone registrate dal Ministero dell'Interno (circa 2,3 milioni), perché comprensivo anche dei 400.000 minori, aumentati al ritmo di 65.000 l'anno. La Presidenza del "Dossier" (Caritas Italiana, Fondazione Migrantes e Caritas diocesana di Roma), a commento di questa sorta di enciclopedia annuale sull’andamento del fenomeno migratorio, sostiene che spesso manca l'atteggiamento di incontro e di valorizzazione dell'altro per cui, come si rileva da diverse indagini, i "nuovi cittadini" si sentono inquadrati come persone necessarie nel sistema produttivo ma scarsamente apprezzati. La politica migratoria va inquadrata in un’ottica europea, fatta non solo di controlli e di prevenzione ma anche di effettiva collaborazione con i paesi di partenza e con politiche più efficaci di inserimento, come auspicato dal segretario generale dell’Onu Kofi Annan e confermato anche dai dati del "Dossier". «Per quanto riguarda il rapporto tra le religioni – affermano i direttori dei tre organismi curatori del rapporto, mons. Vittorio Nozza, mons. Luigi Petris e mons. Guerino Di Tora - l'esempio di Giovanni Paolo II ci conferma nella speranza che la convivenza può diventare una grande opportunità spirituale e societaria a condizione che tutti invochino Dio come fonte di pace».
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