L’Italia detiene il primato in Europa per quanto riguarda le fonti storiche utilizzabili ai fini demografici. Una grande quantità di materiale risalente già ai primi secoli dell’età moderna, spesso in buono stato di conservazione, è disponibile negli archivi sia delle grandi città che dei piccoli centri. L’intento del volume è quello di ripercorrere la storia della popolazione italiana attraverso le fonti a carattere demografico prodotte nel corso dei secoli. Si punta l’accento sul ruolo e sugli interventi che, secondo modalità temporali e geografiche differenti, i poteri costituiti – la Chiesa e lo Stato – hanno adottato in tale processo di produzione. Attraverso un lungo arco temporale che va dal XV secolo e giunge ai nostri giorni, il lettore è introdotto idealmente all’interno degli archivi, i luoghi della memoria. Superando l’approccio quantitativo, le aride cifre, le statistiche, gli aggregati vengono scissi nei loro elementi costitutivi: le persone. Uomini e donne del passato, sottratti all’anonimato, riprendono vita e colore. Lo scavo archivistico di fonti e documenti restituisce la memoria di coloro che hanno così lasciato traccia, nella polvere, del loro passaggio, inconsapevoli protagonisti della nostra storia. Una storia non solo fatta di numeri e statistiche ma che guarda ai comportamenti individuali e sociali attraverso l’analisi delle fonti relative al matrimonio, alla dote, all’infanzia, alla violenza e all’emarginazione.

Gli uomini, il tempo e la polvere. Fonti e documenti per una storia demografica italiana (secc. XV-XXI)

DA MOLIN, Giovanna;CARBONE, Angela
2010-01-01

Abstract

L’Italia detiene il primato in Europa per quanto riguarda le fonti storiche utilizzabili ai fini demografici. Una grande quantità di materiale risalente già ai primi secoli dell’età moderna, spesso in buono stato di conservazione, è disponibile negli archivi sia delle grandi città che dei piccoli centri. L’intento del volume è quello di ripercorrere la storia della popolazione italiana attraverso le fonti a carattere demografico prodotte nel corso dei secoli. Si punta l’accento sul ruolo e sugli interventi che, secondo modalità temporali e geografiche differenti, i poteri costituiti – la Chiesa e lo Stato – hanno adottato in tale processo di produzione. Attraverso un lungo arco temporale che va dal XV secolo e giunge ai nostri giorni, il lettore è introdotto idealmente all’interno degli archivi, i luoghi della memoria. Superando l’approccio quantitativo, le aride cifre, le statistiche, gli aggregati vengono scissi nei loro elementi costitutivi: le persone. Uomini e donne del passato, sottratti all’anonimato, riprendono vita e colore. Lo scavo archivistico di fonti e documenti restituisce la memoria di coloro che hanno così lasciato traccia, nella polvere, del loro passaggio, inconsapevoli protagonisti della nostra storia. Una storia non solo fatta di numeri e statistiche ma che guarda ai comportamenti individuali e sociali attraverso l’analisi delle fonti relative al matrimonio, alla dote, all’infanzia, alla violenza e all’emarginazione.
2010
978-88-8422-937-3
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