L’ozono (O3) è una specie chimica altamente reattiva composta da tre atomi di ossigeno. come forte ossidante (o come generatore di radicali liberi) a livello fogliare esso può causare differenti sintomi inclusi clorosi e necrosi, che possono portare a seri problemi per la sopravvivenza della pianta. Questo succede quando la capacità di detossificazione biochimica cellulare non riesce a prevenire le ossidazioni o3-indotte. l’ozono, infatti, si decompone rapidamente nella fase acquosa della matrice apoplastica originando specie reattive dell’ossigeno (RoS). tuttavia, grazie alla presenza a livello apoplastico di acido ascorbico e altri scavengers di RoS, la maggior parte dell’ozono con cui la pianta viene a contatto è distrutto preservando così l’integrità della membrana plasmatica (chameideS, 1989; conklin, BaRth, 2004). le RoS sono considerate, tuttavia, anche molecole segnali che inducono il potenziamento dei sistemi antiossidanti nei processi di detossificazione cellulare (Bolwell, 1999; foyeR, noctoR, 2005). Per contro è stato riportato che l’acqua ozonata è di utile impiego per il suo potere antibatterico e antivirale. Pertanto sulla base di ciò, attraverso approcci biochimici e fitopatologici, sono state condotte indagini preliminari per accertare se applicazioni limitate di acqua ozonata su piantine di melone (Cucumis melo l.) possono potenziare i meccanismi di difesa nella pianta quando questa è attaccata da funghi fitopatogeni quali Sphaerotheca fusca (Schlecht. ex fr.) Poll. in particolare è stata studiata l’attività degli enzimi “sensori” dello stress ossidativo quali ascorbato perossidasi, perossidasi generiche, superossido dismutasi e catalasi (tommaSi et al., 1998) in radici di piantine di melone dopo trattamento con acqua ozonata e trasferimento delle piantine stesse in terreno ed in vermiculite. le analisi condotte hanno evidenziato una differente situazione nelle risposte dell’ apparato radicale in relazione al substrato considerato (terreno o vermiculite). in particolare è risultato che nel terreno l’attività della catalasi è maggiormente potenziata dopo il trattamento con acqua ozonata, mentre l’attività degli altri enzimi antiossidanti rimane invariata. in vermiculite invece l’attività degli enzimi studiati dopo il trattamento con acqua ozonata diminuisce fino a scomparire del tutto.
Indagini preliminari sull’effetto di acqua ozonata sui sistemi enzimatici di difesa in piantine di Cucumis melo L.
PACIOLLA, Costantino
2011-01-01
Abstract
L’ozono (O3) è una specie chimica altamente reattiva composta da tre atomi di ossigeno. come forte ossidante (o come generatore di radicali liberi) a livello fogliare esso può causare differenti sintomi inclusi clorosi e necrosi, che possono portare a seri problemi per la sopravvivenza della pianta. Questo succede quando la capacità di detossificazione biochimica cellulare non riesce a prevenire le ossidazioni o3-indotte. l’ozono, infatti, si decompone rapidamente nella fase acquosa della matrice apoplastica originando specie reattive dell’ossigeno (RoS). tuttavia, grazie alla presenza a livello apoplastico di acido ascorbico e altri scavengers di RoS, la maggior parte dell’ozono con cui la pianta viene a contatto è distrutto preservando così l’integrità della membrana plasmatica (chameideS, 1989; conklin, BaRth, 2004). le RoS sono considerate, tuttavia, anche molecole segnali che inducono il potenziamento dei sistemi antiossidanti nei processi di detossificazione cellulare (Bolwell, 1999; foyeR, noctoR, 2005). Per contro è stato riportato che l’acqua ozonata è di utile impiego per il suo potere antibatterico e antivirale. Pertanto sulla base di ciò, attraverso approcci biochimici e fitopatologici, sono state condotte indagini preliminari per accertare se applicazioni limitate di acqua ozonata su piantine di melone (Cucumis melo l.) possono potenziare i meccanismi di difesa nella pianta quando questa è attaccata da funghi fitopatogeni quali Sphaerotheca fusca (Schlecht. ex fr.) Poll. in particolare è stata studiata l’attività degli enzimi “sensori” dello stress ossidativo quali ascorbato perossidasi, perossidasi generiche, superossido dismutasi e catalasi (tommaSi et al., 1998) in radici di piantine di melone dopo trattamento con acqua ozonata e trasferimento delle piantine stesse in terreno ed in vermiculite. le analisi condotte hanno evidenziato una differente situazione nelle risposte dell’ apparato radicale in relazione al substrato considerato (terreno o vermiculite). in particolare è risultato che nel terreno l’attività della catalasi è maggiormente potenziata dopo il trattamento con acqua ozonata, mentre l’attività degli altri enzimi antiossidanti rimane invariata. in vermiculite invece l’attività degli enzimi studiati dopo il trattamento con acqua ozonata diminuisce fino a scomparire del tutto.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.