Le indagini archeologiche nelle catacombe di Canosa sono programmaticamente orientate alla integrazione di metodi, strumenti e approcci analitici secondo una prassi ormai ineludibile per qualsiasi attività archeologica. Anche il lavoro di documentazione grafica, contestuale all’indagine stratigrafica, prevede la progettazione di un’attività sistematica di ricostruzione tridimensionale delle evidenze archeologiche e paesaggistiche che connotano il cimitero per una migliore comprensione di ciò che rimane. Si stanno -dunque- sperimentando sia ricostruzioni ad ampio spettro, come quella del paesaggio antico che caratterizzava il complesso cimiteriale, sia a scala minore in relazione alla ricostruzione di fase dei singoli insediamenti ipogei. Ma è possibile anche affinare il grado di dettaglio delle visioni ricostruttive e scomporre la sequenza cronologica non solo in fasi, ma anche in attività, soprattutto per i contesti particolarmente complessi. In particolare, la ricostruzione delle testimonianze epigrafiche in situ, non conservate integralmente, offre interessanti e preziose potenzialità nell’analisi degli elementi superstiti in rapporto al contesto monumentale di appartenenza e nello studio di soluzioni che possano restituire visivamente la struttura sepolcrale in tutte le sue parti e diacronicamente, anche in rapporto alle diverse possibili finalità comunicative e di valorizzazione.

Le iscrizioni dipinte dell’ipogeo G nel complesso cimiteriale di Canusium (loc. Lamapopoli). Dall’analisi archeologica alla ricostruzione virtuale

Paola De Santis;
2023-01-01

Abstract

Le indagini archeologiche nelle catacombe di Canosa sono programmaticamente orientate alla integrazione di metodi, strumenti e approcci analitici secondo una prassi ormai ineludibile per qualsiasi attività archeologica. Anche il lavoro di documentazione grafica, contestuale all’indagine stratigrafica, prevede la progettazione di un’attività sistematica di ricostruzione tridimensionale delle evidenze archeologiche e paesaggistiche che connotano il cimitero per una migliore comprensione di ciò che rimane. Si stanno -dunque- sperimentando sia ricostruzioni ad ampio spettro, come quella del paesaggio antico che caratterizzava il complesso cimiteriale, sia a scala minore in relazione alla ricostruzione di fase dei singoli insediamenti ipogei. Ma è possibile anche affinare il grado di dettaglio delle visioni ricostruttive e scomporre la sequenza cronologica non solo in fasi, ma anche in attività, soprattutto per i contesti particolarmente complessi. In particolare, la ricostruzione delle testimonianze epigrafiche in situ, non conservate integralmente, offre interessanti e preziose potenzialità nell’analisi degli elementi superstiti in rapporto al contesto monumentale di appartenenza e nello studio di soluzioni che possano restituire visivamente la struttura sepolcrale in tutte le sue parti e diacronicamente, anche in rapporto alle diverse possibili finalità comunicative e di valorizzazione.
2023
979-12-5975-313-7
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