Nella parabasi delle Nuvole seconde, parlando del trattamento da lui riservato a Cleone nei Cavalieri, Aristofane si autorappresenta implicitamente come il πρῶτος εὑρετής della cosiddetta 'demagogie-comedy'. Ma noi sappiamo che le cose non stavano esattamente così: almeno un importante esempio è offerto prima dei Cavalieri dal Dionisalessandro di Cratino, una commedia mitologica il cui protagonista doveva essere identificato, per via allusiva, con Pericle. Né, d'altra parte, Aristofane è totalmente originale nella sua scelta di consacrare l'intera commedia a un demagogo ancora in auge: alcuni anni dopo la rappresentazione dei Cavalieri, e prima della revisione della parabasi delle Nuvole, Eupoli aveva fatto di uno schiavo persiano, di nome Maricante, l'alter ego di Iperbolo, colui il quale, dopo la morte di Cleone, aveva assunto la leadership della democrazia radicale ateniese. Peraltro a Iperbolo è intitolata una commedia di Platone comico, che è anche l'autore di due ulteriori 'demagogue commedies', il Pisandro e il Cleofonte. Come giudicare dunque la iperbolica rivendicazione di Aristofane? Questo l'interrogativo da cui parte questo saggio, che mira a indagare le origini e la limitata fortuna di questo peculiare sottogeneri della commedia politica ateniese del quinto secolo.

In the parabasis of Clouds II, speaking about the treatment reserved to Cleon in the Knights, Aristophanes implicitly presents himself as πρῶτος εὑρετής of the so-called ‘demagogue comedy’. But we know that things are not properly so: at least one important exemplum is offered by Cratinus’ Dionysalexandros, mythological comedy whose protagonist had to be identified by innuendo with Pericles. Nor, on the other hand, Aristophanes is totally original in its choice of consecrating the whole play to a demagogue still on the top: some years after the representation of the Knights, and before the revision of Clouds’ parabasis, Eupolis had done of a Persian slave, Marikas, the alter ego of Hyperbolus who, after Cleon’s death, had taken the leadership of radical Athenian democracy. Furthermore, to Hyperbolus is entitled a comedy of Plato comicus, who is also author of two more ‘demagogue comedies’: Peisandros and Cleophon. How to judge, then, the hyperbolic Aristophanes’ claim? That’s the question from which will start this paper, which aims to investigate the origins and the limited luck of such peculiar subgenre of Athenian political comedy.

I demagoghi nelle commedie di Aristofane e dei suoi rivali

O. Imperio
2018-01-01

Abstract

Nella parabasi delle Nuvole seconde, parlando del trattamento da lui riservato a Cleone nei Cavalieri, Aristofane si autorappresenta implicitamente come il πρῶτος εὑρετής della cosiddetta 'demagogie-comedy'. Ma noi sappiamo che le cose non stavano esattamente così: almeno un importante esempio è offerto prima dei Cavalieri dal Dionisalessandro di Cratino, una commedia mitologica il cui protagonista doveva essere identificato, per via allusiva, con Pericle. Né, d'altra parte, Aristofane è totalmente originale nella sua scelta di consacrare l'intera commedia a un demagogo ancora in auge: alcuni anni dopo la rappresentazione dei Cavalieri, e prima della revisione della parabasi delle Nuvole, Eupoli aveva fatto di uno schiavo persiano, di nome Maricante, l'alter ego di Iperbolo, colui il quale, dopo la morte di Cleone, aveva assunto la leadership della democrazia radicale ateniese. Peraltro a Iperbolo è intitolata una commedia di Platone comico, che è anche l'autore di due ulteriori 'demagogue commedies', il Pisandro e il Cleofonte. Come giudicare dunque la iperbolica rivendicazione di Aristofane? Questo l'interrogativo da cui parte questo saggio, che mira a indagare le origini e la limitata fortuna di questo peculiare sottogeneri della commedia politica ateniese del quinto secolo.
2018
9788864645032
In the parabasis of Clouds II, speaking about the treatment reserved to Cleon in the Knights, Aristophanes implicitly presents himself as πρῶτος εὑρετής of the so-called ‘demagogue comedy’. But we know that things are not properly so: at least one important exemplum is offered by Cratinus’ Dionysalexandros, mythological comedy whose protagonist had to be identified by innuendo with Pericles. Nor, on the other hand, Aristophanes is totally original in its choice of consecrating the whole play to a demagogue still on the top: some years after the representation of the Knights, and before the revision of Clouds’ parabasis, Eupolis had done of a Persian slave, Marikas, the alter ego of Hyperbolus who, after Cleon’s death, had taken the leadership of radical Athenian democracy. Furthermore, to Hyperbolus is entitled a comedy of Plato comicus, who is also author of two more ‘demagogue comedies’: Peisandros and Cleophon. How to judge, then, the hyperbolic Aristophanes’ claim? That’s the question from which will start this paper, which aims to investigate the origins and the limited luck of such peculiar subgenre of Athenian political comedy.
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