L’officium scriptoriae rappresentava la principale mansione del Collegio degli scrittori dell’Archivio della Romana Curia fondato da Giulio II nel 1507 ed era un incarico vacabile e venale con possibilità di resignatio. L’edizione critica di sei contratti di societates officii scriptoriae conservati nei libri instrumentorum prodotti dal Collegio, scritti tra il 1508 e il 1510 cioè prima della grande diffusione della venalità delle cariche tipica dell’età di Leone X, offre nuovi dati sulle modalità di acquisto dell’officium e sul suo effettivo esercizio in relazione con le carriere di alcuni scriptores.

The officium scriptoriae represented the main occupation of the Writers’Collegium in the Archivium Romanae Curiae founded by Iulius II in 1507: it was a venal office granted for life with possibility of resignatio. The critical edition of six contracts of societates officii scriptoriae kept in the libri instrumentorum produced by the Collegium, written between 1508 and the 1510, that is to say before the great diffusion of the offices’venality, tipical of Leo X’s age, offers new information about how to acquire the officium and how to effectively practice it in relation to some scriptores’careers.

Le societates officii scriptoriae nei libri instrumentorum dell’Archivio della Romana Curia (1508-1510)

Drago Tedeschini, C.
2019-01-01

Abstract

L’officium scriptoriae rappresentava la principale mansione del Collegio degli scrittori dell’Archivio della Romana Curia fondato da Giulio II nel 1507 ed era un incarico vacabile e venale con possibilità di resignatio. L’edizione critica di sei contratti di societates officii scriptoriae conservati nei libri instrumentorum prodotti dal Collegio, scritti tra il 1508 e il 1510 cioè prima della grande diffusione della venalità delle cariche tipica dell’età di Leone X, offre nuovi dati sulle modalità di acquisto dell’officium e sul suo effettivo esercizio in relazione con le carriere di alcuni scriptores.
2019
978-88-97099-45-1
978-88-97099-48-2
The officium scriptoriae represented the main occupation of the Writers’Collegium in the Archivium Romanae Curiae founded by Iulius II in 1507: it was a venal office granted for life with possibility of resignatio. The critical edition of six contracts of societates officii scriptoriae kept in the libri instrumentorum produced by the Collegium, written between 1508 and the 1510, that is to say before the great diffusion of the offices’venality, tipical of Leo X’s age, offers new information about how to acquire the officium and how to effectively practice it in relation to some scriptores’careers.
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