Alla fine del 312, nel momento in cui Costantino stabilisce il suo potere a Roma, i cristiani di Roma potevano già disporre di estese aree cimiteriali destinate alle sepolture collettive. Tuttavia, all’età di Costantino è generalmente attribuito un significativo potenziamento degli spazi cimiteriali ipogei. Rispetto alle regioni realizzate in età precostantiniana, quelle di nuova escavazione presentano caratteristiche particolari, che ne consentono una agevole individuazione. Inoltre negli anni del regno di Costantino e in quelli immediatamente successivi si verificò a Roma un eccezionale incremento degli spazi sepolcrali destinati alla comunità cristiana attraverso la costruzione delle grandi basiliche suburbane. Si può ritenere che l’attività di costruzione di basiliche a pianta “circiforme” condotta dall’imperatore Costantino e dai membri della famiglia imperiale avesse portato alla realizzazione, considerando unicamente gli ambienti basilicali, di più di 15.000 spazi per sepolture a inumazione. Oltre che potenziata numericamente, dall’esame prosopografico degli individui sepolti in questi edifici la comunità cristiana risulta comprendere al suo interno personaggi appartenenti alle più importanti famiglie cittadine. Un quadro sociale articolato connota la comunità cristiana di Roma dell’età dei Costantinidi ed esso sembra emergere, in tutta la sua immediatezza, nei cimiteri collettivi ipogei, con le sepolture più ragguardevoli vicine agli accessi e bene illuminate, i numerosi cubicoli e le tombe ad arcosolio spesso disposti in maniera programmatica e regolare, riferibili -con le più diverse sfumature- spesso a una committenza consapevole e agiata, e in ultimo la serie delle tombe a loculo sistemate lungo le pareti delle gallerie, presenti ovunque e unica forma di sepoltura nei settori più estremi dei cimiteri, a costituire però il gruppo più numeroso.

La conversione di Roma in età costantiniana attraverso l’archeologia funeraria

NUZZO, Donatella
2016-01-01

Abstract

Alla fine del 312, nel momento in cui Costantino stabilisce il suo potere a Roma, i cristiani di Roma potevano già disporre di estese aree cimiteriali destinate alle sepolture collettive. Tuttavia, all’età di Costantino è generalmente attribuito un significativo potenziamento degli spazi cimiteriali ipogei. Rispetto alle regioni realizzate in età precostantiniana, quelle di nuova escavazione presentano caratteristiche particolari, che ne consentono una agevole individuazione. Inoltre negli anni del regno di Costantino e in quelli immediatamente successivi si verificò a Roma un eccezionale incremento degli spazi sepolcrali destinati alla comunità cristiana attraverso la costruzione delle grandi basiliche suburbane. Si può ritenere che l’attività di costruzione di basiliche a pianta “circiforme” condotta dall’imperatore Costantino e dai membri della famiglia imperiale avesse portato alla realizzazione, considerando unicamente gli ambienti basilicali, di più di 15.000 spazi per sepolture a inumazione. Oltre che potenziata numericamente, dall’esame prosopografico degli individui sepolti in questi edifici la comunità cristiana risulta comprendere al suo interno personaggi appartenenti alle più importanti famiglie cittadine. Un quadro sociale articolato connota la comunità cristiana di Roma dell’età dei Costantinidi ed esso sembra emergere, in tutta la sua immediatezza, nei cimiteri collettivi ipogei, con le sepolture più ragguardevoli vicine agli accessi e bene illuminate, i numerosi cubicoli e le tombe ad arcosolio spesso disposti in maniera programmatica e regolare, riferibili -con le più diverse sfumature- spesso a una committenza consapevole e agiata, e in ultimo la serie delle tombe a loculo sistemate lungo le pareti delle gallerie, presenti ovunque e unica forma di sepoltura nei settori più estremi dei cimiteri, a costituire però il gruppo più numeroso.
2016
978-88-85991-65-1
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