Fulvio Suvich, esponente politico proveniente dalle file del nazionalismo e molto noto a Trieste, fu chiamato da Mussolini nel luglio del 1932 a rivestire l’incarico di sottosegretario agli esteri, Tutti gli sforzi del Suvich diplomatico sono volti nella direzione di mantenere l’Italia lontana dall’orbita hitleriana e il caposaldo di questa politica è l’intransigente difesa dell’indipendenza dell’Austria. Allontanato dall’incarico di sottosegretario, Suvich fu nominato ambasciatore a Washington, dove nell’estate 1938 fu raggiunto dalle notizie della imminente campagna antisemita e dall’annuncio dei prossimi provvedimenti persecutori e discriminatori contro gli ebrei italiani. Suvich allora di sua iniziativa prese contatto con i vertici del Dipartimento di Stato americano per chiarire una questione che sollevava notevole sconcerto nell’opinione pubblica di quel paese. Tornato a Roma nell’agosto 1938 e revocato anche da questo incarico diplomatico, Suvich ebbe un ruolo decisivo (anche se non sappiamo attraverso quali precisi tramiti) nel convincere Mussolini durante la sua visita a Trieste nel settembre 1938 ad introdurre una particolare disposizione, che consentì ai due maggiori dirigenti assicurativi triestini, Arnoldo Frigessi della Ras e Michele Sulfina delle Generali, di rimanere ai loro posti fino all’8 settembre 1943. Della Ras Suvich assumeva allora la presidenza e questo ci fa comprendere la duplice posizione di garante da lui assunta, nei confronti delle gerarchie del regime e nei confronti degli esponenti del capitale triestino.

Fra Trieste, Roma e Washington. Note su Fulvio Suvich e la politica estera italiana durante il fascismo

MILLO, Anna
2012-01-01

Abstract

Fulvio Suvich, esponente politico proveniente dalle file del nazionalismo e molto noto a Trieste, fu chiamato da Mussolini nel luglio del 1932 a rivestire l’incarico di sottosegretario agli esteri, Tutti gli sforzi del Suvich diplomatico sono volti nella direzione di mantenere l’Italia lontana dall’orbita hitleriana e il caposaldo di questa politica è l’intransigente difesa dell’indipendenza dell’Austria. Allontanato dall’incarico di sottosegretario, Suvich fu nominato ambasciatore a Washington, dove nell’estate 1938 fu raggiunto dalle notizie della imminente campagna antisemita e dall’annuncio dei prossimi provvedimenti persecutori e discriminatori contro gli ebrei italiani. Suvich allora di sua iniziativa prese contatto con i vertici del Dipartimento di Stato americano per chiarire una questione che sollevava notevole sconcerto nell’opinione pubblica di quel paese. Tornato a Roma nell’agosto 1938 e revocato anche da questo incarico diplomatico, Suvich ebbe un ruolo decisivo (anche se non sappiamo attraverso quali precisi tramiti) nel convincere Mussolini durante la sua visita a Trieste nel settembre 1938 ad introdurre una particolare disposizione, che consentì ai due maggiori dirigenti assicurativi triestini, Arnoldo Frigessi della Ras e Michele Sulfina delle Generali, di rimanere ai loro posti fino all’8 settembre 1943. Della Ras Suvich assumeva allora la presidenza e questo ci fa comprendere la duplice posizione di garante da lui assunta, nei confronti delle gerarchie del regime e nei confronti degli esponenti del capitale triestino.
2012
978-963-284-295-0
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