La società contemporanea, condannata come Atlante a sostenere il peso dell'orbe universale, è ormai stanca e sembra prossima a mandare rovinosamente in frantumi il suo fardello. La tendenza verso la frammentazione localistica del mondo attuale, tuttavia, non ci pone semplicemente di fronte al rischio di disgregazione della civiltà. Più profondamente, essa rinvia anche all'urgenza di riscoprire gli impulsi anti-universalistici che attraversano la cultura filosofica degli ultimi secoli problematizzando le dominanti visioni globalistiche dello spazio e del tempo della convivenza umana. In tal senso il volume attraversa criticamente e pone a confronto - fra le altre - le posizioni di autori come Herder, Hegel, Nietzsche, Schmitt, Heidegger, Bergson, Foucault, Deleuze. La contraddittorietà dell'universalismo politico dello Stato moderno, gli sforzi di totalizzazione delle filosofie della storia, gli esiti catastrofici dell'enfatizzazione del fondamento terrestre della Nazione, appaiono così come il frutto di negazioni del dinamismo conflittuale delle società, della varietà geo-culturale dei popoli, del localismo essenziale della territorialità umana; negazioni generalmente operate in nome di una modernità chiamata oggi a rivedere le sue pretese di dominio "globale" del mondo.

LA STANCHEZZA DI ATLANTE. CRISI DELL'UNIVERSALISMO E GEOFILOSOFIA

MARZOCCA, Ottavio
1994-01-01

Abstract

La società contemporanea, condannata come Atlante a sostenere il peso dell'orbe universale, è ormai stanca e sembra prossima a mandare rovinosamente in frantumi il suo fardello. La tendenza verso la frammentazione localistica del mondo attuale, tuttavia, non ci pone semplicemente di fronte al rischio di disgregazione della civiltà. Più profondamente, essa rinvia anche all'urgenza di riscoprire gli impulsi anti-universalistici che attraversano la cultura filosofica degli ultimi secoli problematizzando le dominanti visioni globalistiche dello spazio e del tempo della convivenza umana. In tal senso il volume attraversa criticamente e pone a confronto - fra le altre - le posizioni di autori come Herder, Hegel, Nietzsche, Schmitt, Heidegger, Bergson, Foucault, Deleuze. La contraddittorietà dell'universalismo politico dello Stato moderno, gli sforzi di totalizzazione delle filosofie della storia, gli esiti catastrofici dell'enfatizzazione del fondamento terrestre della Nazione, appaiono così come il frutto di negazioni del dinamismo conflittuale delle società, della varietà geo-culturale dei popoli, del localismo essenziale della territorialità umana; negazioni generalmente operate in nome di una modernità chiamata oggi a rivedere le sue pretese di dominio "globale" del mondo.
1994
88-220-6164-0
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