Il contributo riguarda l’antica città di Egnazia (presso Fasano - BR), dove si svolgono dal 2001 sistematiche campagne di scavo stratigrafico e di ricognizione territoriale, condotte nell’ambito del ‘Progetto Egnazia: dallo scavo alla valorizzazione’ (organizzato dal Dipartimento di Scienze dell’Antichità dell’Università degli Studi di Bari Aldo Moro e diretto dalla prof.ssa R. Cassano, in collaborazione con la Soprintendenza per i Beni Archeologici della Puglia e con il sostegno del Comune di Fasano), che stanno rivelando la grande vivacità economica dell’importante municipium in età romana (già consistente centro indigeno nel periodo messapico) e la complessa articolazione del suo impianto urbano fino all’Altomedioevo. Il lavoro proposto è parte integrante del secondo rapporto preliminare (anni 2005-2007) sugli scavi organizzati dall’Ateneo barese nell’area archeologica di Egnazia e propone dunque l’accurata analisi della sequenza fisica e stratigrafica e la ricostruzione della vicenda insediativa dell’area della basilica episcopale. Lo studio integrato e comparato delle evidenze archeologiche documentate, dei reperti rinvenuti, nonché degli altri sistemi di fonti disponibili mediante adeguato approccio diagnostico ‘globale’, anche di profilo archeometrico e bioarcheologico, ha consentito di distinguere e interpretare i periodi di occupazione del settore urbano indagato – peraltro centrale rispetto alla maglia urbanistica di età romana –, che coprono un ampio arco cronologico, esteso dall’età classica al Tardoantico. L’originaria destinazione funeraria dell’area lascia spazio, a partire dell’avanzato III sec. a.C., all’impostazione di una razionale trama insediativa, definita da un ordinato sistema viario, entro cui viene realizzato un consistente impianto produttivo-residenziale (fullonica ?) che, attraverso successive riformulazioni planimetriche e revisioni strutturali e funzionali, registrate solo in maniera assai parziale, in quanto obliterate dalla successiva invasiva definizione del cantiere del complesso paleocristiano, attraversa l’intera età imperiale fino alla costruzione della basilica episcopale. Questo monumento, fondato negli anni finali del IV secolo, costituisce l’aula di culto cristiano più antica della Puglia nota dalle testimonianze archeologiche, nonché una tra le meglio documentate, dal punto vista strutturale e sotto il profilo della decorazione musiva pavimentale e dell’arredo scultoreo, soprattutto in riferimento alla redazione della fine del V secolo, che determinò l’ampliamento e la ristrutturazione del corpo di fabbrica.

Saggio IV. L’area della basilica episcopale

FIORIELLO, CUSTODE
2007-01-01

Abstract

Il contributo riguarda l’antica città di Egnazia (presso Fasano - BR), dove si svolgono dal 2001 sistematiche campagne di scavo stratigrafico e di ricognizione territoriale, condotte nell’ambito del ‘Progetto Egnazia: dallo scavo alla valorizzazione’ (organizzato dal Dipartimento di Scienze dell’Antichità dell’Università degli Studi di Bari Aldo Moro e diretto dalla prof.ssa R. Cassano, in collaborazione con la Soprintendenza per i Beni Archeologici della Puglia e con il sostegno del Comune di Fasano), che stanno rivelando la grande vivacità economica dell’importante municipium in età romana (già consistente centro indigeno nel periodo messapico) e la complessa articolazione del suo impianto urbano fino all’Altomedioevo. Il lavoro proposto è parte integrante del secondo rapporto preliminare (anni 2005-2007) sugli scavi organizzati dall’Ateneo barese nell’area archeologica di Egnazia e propone dunque l’accurata analisi della sequenza fisica e stratigrafica e la ricostruzione della vicenda insediativa dell’area della basilica episcopale. Lo studio integrato e comparato delle evidenze archeologiche documentate, dei reperti rinvenuti, nonché degli altri sistemi di fonti disponibili mediante adeguato approccio diagnostico ‘globale’, anche di profilo archeometrico e bioarcheologico, ha consentito di distinguere e interpretare i periodi di occupazione del settore urbano indagato – peraltro centrale rispetto alla maglia urbanistica di età romana –, che coprono un ampio arco cronologico, esteso dall’età classica al Tardoantico. L’originaria destinazione funeraria dell’area lascia spazio, a partire dell’avanzato III sec. a.C., all’impostazione di una razionale trama insediativa, definita da un ordinato sistema viario, entro cui viene realizzato un consistente impianto produttivo-residenziale (fullonica ?) che, attraverso successive riformulazioni planimetriche e revisioni strutturali e funzionali, registrate solo in maniera assai parziale, in quanto obliterate dalla successiva invasiva definizione del cantiere del complesso paleocristiano, attraversa l’intera età imperiale fino alla costruzione della basilica episcopale. Questo monumento, fondato negli anni finali del IV secolo, costituisce l’aula di culto cristiano più antica della Puglia nota dalle testimonianze archeologiche, nonché una tra le meglio documentate, dal punto vista strutturale e sotto il profilo della decorazione musiva pavimentale e dell’arredo scultoreo, soprattutto in riferimento alla redazione della fine del V secolo, che determinò l’ampliamento e la ristrutturazione del corpo di fabbrica.
2007
88-7228-507-0
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