Dalla quarta di copertina: Come mai, nonostante la globalizzazione, nonostante la diffusione di concetti come differenza, alterità, diversità, creolità, le bibliografie dei testi di filosofi, semiotici, comparatisti, femministe, soprattutto in Europa, risultano ancora oggi inevitabilmente affollate di titoli della cultura cosiddetta occidentale, svelando la mancanza di un vero e proprio dialogo con le culture e il pensiero non eurocentrici? Come mai la nostra Italia, che ormai incontra la differenza a ogni angolo di strada, ai concerti, sul lavoro, nelle stazioni, non riesce a prendere in considerazione e ancor meno a entrare in rapporto con le lingue, le culture, e i soggetti ?portatori della diversità?? L?autrice intesse in queste pagine una sorta di dialogo dell?erranza con altri ?viaggiatori del pensiero? e attraversatori di culture artefici di nuove costruzioni poetiche e politiche: Paul Gilroy, Gloria Anzaldùa, Rosi Braidotti, Robin Morgan, Chela Sandavol, Analouise Keating, bell hooks, Arundhati Roy, Edward Said, Jacques Derrida, Toni Morrison, Johnella Butler, Grace Paley, Noam Chomsky, Audre Lorde, Fatema Mernissi, Assia Djebar, Édouard Glissant, Don DeLillo, Suheir Hammad, Gore Vidal, Vandana Shiva? I testi presi in esame vanno dalla poesia al racconto, al romanzo, al saggio, all?articolo, anche online, ai film come /Lost in translation/ e /Matrix/. La lettura coniuga studi culturali, teoria della letteratura, studi femministi e semiotici, studi sulla traduzione, e intreccia voci di donne e uomini, autori occidentali e non, seguendo tracce di diaspore, utopie di convivenze, costellazioni di democrazia vivente.

La lingua che ospita. Poetica, politica, traduzioni

ZACCARIA, Paola
2004-01-01

Abstract

Dalla quarta di copertina: Come mai, nonostante la globalizzazione, nonostante la diffusione di concetti come differenza, alterità, diversità, creolità, le bibliografie dei testi di filosofi, semiotici, comparatisti, femministe, soprattutto in Europa, risultano ancora oggi inevitabilmente affollate di titoli della cultura cosiddetta occidentale, svelando la mancanza di un vero e proprio dialogo con le culture e il pensiero non eurocentrici? Come mai la nostra Italia, che ormai incontra la differenza a ogni angolo di strada, ai concerti, sul lavoro, nelle stazioni, non riesce a prendere in considerazione e ancor meno a entrare in rapporto con le lingue, le culture, e i soggetti ?portatori della diversità?? L?autrice intesse in queste pagine una sorta di dialogo dell?erranza con altri ?viaggiatori del pensiero? e attraversatori di culture artefici di nuove costruzioni poetiche e politiche: Paul Gilroy, Gloria Anzaldùa, Rosi Braidotti, Robin Morgan, Chela Sandavol, Analouise Keating, bell hooks, Arundhati Roy, Edward Said, Jacques Derrida, Toni Morrison, Johnella Butler, Grace Paley, Noam Chomsky, Audre Lorde, Fatema Mernissi, Assia Djebar, Édouard Glissant, Don DeLillo, Suheir Hammad, Gore Vidal, Vandana Shiva? I testi presi in esame vanno dalla poesia al racconto, al romanzo, al saggio, all?articolo, anche online, ai film come /Lost in translation/ e /Matrix/. La lettura coniuga studi culturali, teoria della letteratura, studi femministi e semiotici, studi sulla traduzione, e intreccia voci di donne e uomini, autori occidentali e non, seguendo tracce di diaspore, utopie di convivenze, costellazioni di democrazia vivente.
2004
978-88-8353-354-9
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