Numerose prove d’infezione hanno portato ad attribuire un ruolo di patogeni primari, nella sindrome del mal dell’esca, a tre funghi più comuni nelle condizioni dei nostri vigneti: Phaeomon iella chlamydospora (Pch) e Phaeoacremonium aleophilum (telomorfo: Togninia minina) (Paf) per le “venature brune” e Fomit4poria mediterranea (Fme) per la carie del legno. E’ noto che la vite è pianta ricca di polifenoli. Questi composti possono subire variazioni in seguito all’esposizione dei tessuti all’azione di agenti biotici o abiotici sfavorevoli od essere il prodotto (fitoalessine) di meccanismi di resistenza. Ad esempio, la concentrazione di flavanoli e stilbeni aumenta nelle viti che hanno subito infezioni di varia natura, rispetto alle viti sane. Non si conosce l’effetto che questi composti hanno sui funghi colonizzatori del legno, e tantomeno se gli stessi composti partecipino in qualche modo all’espressione dei sintomi. E’ però probabile che questi ed altri prodotti di reazione della pianta, accumulandosi nel legno attorno alle zone invase o traslocati nelle foglie, formino barriere chimiche limitanti lo sviluppo di funghi ad essi sensibili. I dati presentati in questa Nota riguardano le ricerche condotte sui tre più importanti funghi associati al mal dell’esca, al fme di verificare le loro capacità di degradare il transresveratrolo (RES) nei calli di vite, di utilizzare RES e acido tannico (AT) in colture liquide o agarizzate come unica fonte di carbonio organico ed infine di produrre fitotossine (isosclerone e scitalone) in colture liquide contenente RES o in associazione con glucosio. E’ stata determinata la concentrazione di RES nelle foglie di due varietà di viti ‘Italia’ e ‘Matilde’, in tre diversi stadi fenologici e si è constatato che la cv. Italia contiene più RES della cv. Matilde. Analogamente è stata calcolata la concentrazione di RES nei calli delle stesse varietà. Anche nei calli, la concentrazione di RES della cv. Italia è risultata maggiore di quella della cv. Matilde. Inòltre, il contenuto di RES nei calli di ‘Italia’ inoculati con Pal, Pc/i e Fme è risultato minore di quello dei relativi controlli; nel caso della ‘Matilde’, solo nei calli inoculati con Palla concentrazione di RES è stata maggiore del controllo. Pc/i, Pal e Fme coltivati in coltura liquida o agarizzata contenente RES, nell’intervallo di concentrazioni 10—220 ug/mL, hanno degradato lo stilbene. Il RES (a concentrazioni >50 ug/ml) ha causato la riduzione del tasso di crescita dei tre funghi. Pch, Pa! e Fme sono stati coltivati anche in colture liquide o agarizzate contenenti solo AT o AT e glucosio. E’ stato osservato che l’AT come unica fonte carboniosa è sufficiente a sostenere la crescita dei tre funghi. In presenza di glucosio nel mezzo nutritivo, l’AT ha esercitato una riduzione del tasso di crescita delle tre specie fungine, a mano a mano crescente, a partire dalla concentrazione di 1 mg ml. Pal e Pch hanno prodotto scitalone ed isosclerone in colture liquide contenenti solo RES o RES e glucosio come uniche fonti carboniose. La produzione dei due pentachetidi èiniziata a partire dal settimo giorno d’incubazione. Pal ha prodotto scitalone in quantità maggiori di quelle del Pch; il RES ha ridotto drasticamente la produzione di scitalone da parte di Pa! e Pc/i. 11 RES da solo o insieme al glucosio ha stimolato la produzione di isosclerone in entrambi i funghi. Sembra che la presenza di RES nel substrato riduca la produzione di scitalone ed incrementi quella di isosclerone. Questo dato conforta l’ipotesi che essendo inibita o rallentata la via biosintetica delle melanine, si formi strada facendo più isosclerone, prodotto di ossidazione dell’intermedio l,3,8-triidrossinaftalene.

Degradazione di trans-resveratrolo e acido tannico da parte di Phaeomoniella chlamydospora, Phaeocremonium aleophilum e Fomitiporia mediterranea, funghi associati al mal dell'esca della vite

BRUNO, Giovanni Luigi
;
2004-01-01

Abstract

Numerose prove d’infezione hanno portato ad attribuire un ruolo di patogeni primari, nella sindrome del mal dell’esca, a tre funghi più comuni nelle condizioni dei nostri vigneti: Phaeomon iella chlamydospora (Pch) e Phaeoacremonium aleophilum (telomorfo: Togninia minina) (Paf) per le “venature brune” e Fomit4poria mediterranea (Fme) per la carie del legno. E’ noto che la vite è pianta ricca di polifenoli. Questi composti possono subire variazioni in seguito all’esposizione dei tessuti all’azione di agenti biotici o abiotici sfavorevoli od essere il prodotto (fitoalessine) di meccanismi di resistenza. Ad esempio, la concentrazione di flavanoli e stilbeni aumenta nelle viti che hanno subito infezioni di varia natura, rispetto alle viti sane. Non si conosce l’effetto che questi composti hanno sui funghi colonizzatori del legno, e tantomeno se gli stessi composti partecipino in qualche modo all’espressione dei sintomi. E’ però probabile che questi ed altri prodotti di reazione della pianta, accumulandosi nel legno attorno alle zone invase o traslocati nelle foglie, formino barriere chimiche limitanti lo sviluppo di funghi ad essi sensibili. I dati presentati in questa Nota riguardano le ricerche condotte sui tre più importanti funghi associati al mal dell’esca, al fme di verificare le loro capacità di degradare il transresveratrolo (RES) nei calli di vite, di utilizzare RES e acido tannico (AT) in colture liquide o agarizzate come unica fonte di carbonio organico ed infine di produrre fitotossine (isosclerone e scitalone) in colture liquide contenente RES o in associazione con glucosio. E’ stata determinata la concentrazione di RES nelle foglie di due varietà di viti ‘Italia’ e ‘Matilde’, in tre diversi stadi fenologici e si è constatato che la cv. Italia contiene più RES della cv. Matilde. Analogamente è stata calcolata la concentrazione di RES nei calli delle stesse varietà. Anche nei calli, la concentrazione di RES della cv. Italia è risultata maggiore di quella della cv. Matilde. Inòltre, il contenuto di RES nei calli di ‘Italia’ inoculati con Pal, Pc/i e Fme è risultato minore di quello dei relativi controlli; nel caso della ‘Matilde’, solo nei calli inoculati con Palla concentrazione di RES è stata maggiore del controllo. Pc/i, Pal e Fme coltivati in coltura liquida o agarizzata contenente RES, nell’intervallo di concentrazioni 10—220 ug/mL, hanno degradato lo stilbene. Il RES (a concentrazioni >50 ug/ml) ha causato la riduzione del tasso di crescita dei tre funghi. Pch, Pa! e Fme sono stati coltivati anche in colture liquide o agarizzate contenenti solo AT o AT e glucosio. E’ stato osservato che l’AT come unica fonte carboniosa è sufficiente a sostenere la crescita dei tre funghi. In presenza di glucosio nel mezzo nutritivo, l’AT ha esercitato una riduzione del tasso di crescita delle tre specie fungine, a mano a mano crescente, a partire dalla concentrazione di 1 mg ml. Pal e Pch hanno prodotto scitalone ed isosclerone in colture liquide contenenti solo RES o RES e glucosio come uniche fonti carboniose. La produzione dei due pentachetidi èiniziata a partire dal settimo giorno d’incubazione. Pal ha prodotto scitalone in quantità maggiori di quelle del Pch; il RES ha ridotto drasticamente la produzione di scitalone da parte di Pa! e Pc/i. 11 RES da solo o insieme al glucosio ha stimolato la produzione di isosclerone in entrambi i funghi. Sembra che la presenza di RES nel substrato riduca la produzione di scitalone ed incrementi quella di isosclerone. Questo dato conforta l’ipotesi che essendo inibita o rallentata la via biosintetica delle melanine, si formi strada facendo più isosclerone, prodotto di ossidazione dell’intermedio l,3,8-triidrossinaftalene.
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