Questo capitolo verte sulla definizione e sull’analisi della nozione di “futurità” verbale nell’italiano del discorso di divulgazione economica della stampa. In particolare, ci si propone di indagare alcune forme verbali dell’italiano preposte all’espressione della “futurità”. L’ambito della “futurità” potenziale, ossia le espressioni verbali che indicano un futuro a partire dal momento presente dell’enunciazione, si distingue da quello della “futurità” irreale, che comprende le strutture verbali che implicano il futuro a partire da un riferimento passato, in primis il condizionale con valore di futuro nel passato. È possibile rappresentare la “futurità” potenziale attraverso un nucleo centrale - una zona di realizzazione più o meno sicura del processo verbale -, e più zone periferiche con possibilità minori di realizzazione dell’evento. Questo studio si focalizzerà unicamente sul nucleo centrale della “futurità” potenziale, rappresentato dal futuro semplice propriamente detto e da alcune espressioni perifrastiche. Sarà escluso da questa ricerca il presente indicativo, pur appartenendo a pieno titolo al nucleo centrale della “futurità” potenziale3. Verrà analizzato un corpus raccolto a partire dalla sezione economica del Corriere della sera su un arco temporale di due mesi: si tratta di testi di specialità con una funzione informativa, ma al contempo di testi di divulgazione economica, poiché tratti dalla stampa non specialistica. Questa scelta deriva dall’affinità tra il discorso economico e la “futurità”: qualsiasi teoria o tendenza economica enunciata al momento presente deve infatti essere sottoposta al futuro per essere confermata o smentita. Il riferimento ad un corpus di stampa contemporaneo (2007) deriva inoltre dall’intenzione di mostrare le tendenze dell’italiano attuale. È stato scelto il discorso di divulgazione rispetto al discorso specialistico per la propensione del primo a formulare concetti, anche tecnici, in modo accessibile anche ad un pubblico di “non addetti ai lavori”, attraverso una volontà generalizzata di comunicare ai lettori – potenziali consumatori e risparmiatori – le tendenze dei mercati e di orientarli in termini di risparmio e di investimenti. Per lo studio del futuro, verrà privilegiato un approccio enunciativo, che ha il suo fulcro centrale nel discorso di divulgazione. Infatti, un’importanza notevole viene attribuita all’interazione tra il soggetto enunciatore e i partecipanti alla comunicazione, rappresentati, rispettivamente, dall’intervistatore e dall’intervistato nel caso delle interviste, dal giornalista e dal pubblico dei lettori nelle altre tipologie testuali. Si procederà ad un breve excursus sulla nozione di “futurità”, seguito dall’origine e dallo sviluppo del futuro verbale, per arrivare alla presentazione dell’approccio metodologico impiegato per l’analisi del corpus e dei valori del futuro semplice italiano. Seguiranno i dati tratti dal corpus e la loro discussione.

Le manifestazioni della “futurità potenziale” nell’italiano della divulgazione economica

SILLETTI, Alida Maria
2012-01-01

Abstract

Questo capitolo verte sulla definizione e sull’analisi della nozione di “futurità” verbale nell’italiano del discorso di divulgazione economica della stampa. In particolare, ci si propone di indagare alcune forme verbali dell’italiano preposte all’espressione della “futurità”. L’ambito della “futurità” potenziale, ossia le espressioni verbali che indicano un futuro a partire dal momento presente dell’enunciazione, si distingue da quello della “futurità” irreale, che comprende le strutture verbali che implicano il futuro a partire da un riferimento passato, in primis il condizionale con valore di futuro nel passato. È possibile rappresentare la “futurità” potenziale attraverso un nucleo centrale - una zona di realizzazione più o meno sicura del processo verbale -, e più zone periferiche con possibilità minori di realizzazione dell’evento. Questo studio si focalizzerà unicamente sul nucleo centrale della “futurità” potenziale, rappresentato dal futuro semplice propriamente detto e da alcune espressioni perifrastiche. Sarà escluso da questa ricerca il presente indicativo, pur appartenendo a pieno titolo al nucleo centrale della “futurità” potenziale3. Verrà analizzato un corpus raccolto a partire dalla sezione economica del Corriere della sera su un arco temporale di due mesi: si tratta di testi di specialità con una funzione informativa, ma al contempo di testi di divulgazione economica, poiché tratti dalla stampa non specialistica. Questa scelta deriva dall’affinità tra il discorso economico e la “futurità”: qualsiasi teoria o tendenza economica enunciata al momento presente deve infatti essere sottoposta al futuro per essere confermata o smentita. Il riferimento ad un corpus di stampa contemporaneo (2007) deriva inoltre dall’intenzione di mostrare le tendenze dell’italiano attuale. È stato scelto il discorso di divulgazione rispetto al discorso specialistico per la propensione del primo a formulare concetti, anche tecnici, in modo accessibile anche ad un pubblico di “non addetti ai lavori”, attraverso una volontà generalizzata di comunicare ai lettori – potenziali consumatori e risparmiatori – le tendenze dei mercati e di orientarli in termini di risparmio e di investimenti. Per lo studio del futuro, verrà privilegiato un approccio enunciativo, che ha il suo fulcro centrale nel discorso di divulgazione. Infatti, un’importanza notevole viene attribuita all’interazione tra il soggetto enunciatore e i partecipanti alla comunicazione, rappresentati, rispettivamente, dall’intervistatore e dall’intervistato nel caso delle interviste, dal giornalista e dal pubblico dei lettori nelle altre tipologie testuali. Si procederà ad un breve excursus sulla nozione di “futurità”, seguito dall’origine e dallo sviluppo del futuro verbale, per arrivare alla presentazione dell’approccio metodologico impiegato per l’analisi del corpus e dei valori del futuro semplice italiano. Seguiranno i dati tratti dal corpus e la loro discussione.
2012
1663-2648
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