La musica del faro è musica del possibile e dell’imprevisto, essa traduce To the Lighthouse di Virginia Woolf in uno spazio sonoro complesso fatto di presente e ricordi, di pagina e improvvisazione. Questo libro non vuole essere tanto un dire sul romanzo quanto piuttosto un raccontare, un dire con e attraverso di esso il rapporto tra musica e letteratura. Si tratta di un rapporto aperto e sfuggente che queste pagine non risolvono ma interrogano mettendo a confronto l’arte della Woolf non solo con quella di alcuni suoi contemporanei, come Stravinsky e Schoenberg, Joyce, Eliot, ma anche e soprattutto con quella di musicisti e compositori a noi contemporanei (Bryars, Surman, Weber, Frisell). Dopo aver individuato questi rapporti la musica del faro legge l’intero romanzo woolfiano in termini musicali, traducendo le dinamiche tra personaggi in dinamiche tra strumenti, dimostrando così la ricchezza e l’inesauribilità dell’opera di Virginia Woolf, un’opera che si riscrive (e si fa riscrivere) continuamente interrogando il tempo lungo della Storia.

Virginia Woolf: la musica del Faro. Pagina e improvvisazione

Martino, Pierpaolo
2003-01-01

Abstract

La musica del faro è musica del possibile e dell’imprevisto, essa traduce To the Lighthouse di Virginia Woolf in uno spazio sonoro complesso fatto di presente e ricordi, di pagina e improvvisazione. Questo libro non vuole essere tanto un dire sul romanzo quanto piuttosto un raccontare, un dire con e attraverso di esso il rapporto tra musica e letteratura. Si tratta di un rapporto aperto e sfuggente che queste pagine non risolvono ma interrogano mettendo a confronto l’arte della Woolf non solo con quella di alcuni suoi contemporanei, come Stravinsky e Schoenberg, Joyce, Eliot, ma anche e soprattutto con quella di musicisti e compositori a noi contemporanei (Bryars, Surman, Weber, Frisell). Dopo aver individuato questi rapporti la musica del faro legge l’intero romanzo woolfiano in termini musicali, traducendo le dinamiche tra personaggi in dinamiche tra strumenti, dimostrando così la ricchezza e l’inesauribilità dell’opera di Virginia Woolf, un’opera che si riscrive (e si fa riscrivere) continuamente interrogando il tempo lungo della Storia.
2003
88-8232-321-8
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