Il saggio parte da alcune riflessioni di carattere generale sui diversi gruppi di homines novi che si resero protagonisti di processi di mobilità sociale all’ombra della corona spagnola, sfruttando le differenti opportunità di cui si poteva disporre migrando da un luogo all’altro della Monarquía; si sofferma poi su una famiglia originaria della Navarra che, esercitando attività diverse, passò in Italia, prima a Milano e poi a Napoli. Nel Regno i Perez Navarrete riuscirono a fare fortuna in primo luogo grazie alle competenze giuridiche possedute dall’iniziatore del ramo napoletano del casato il quale, laureatosi a Bologna, intraprese una brillante carriera, partendo dalle corti periferiche per giungere successivamente nei supremi tribunali della capitale nei decenni a cavallo tra la prima e la seconda metà del Seicento, quando il Mezzogiorno attraversò un periodo critico che favorì cambiamenti nell’élite del paese. Si analizzano poi le strategie – compera di feudi, acquisto e restauro di prestigiosi edifici, matrimoni opportunamente combinati, partecipazione attiva alla sociabilità napoletana, produzione di opere letterarie, protezione di intellettuali emergenti ecc. – grazie alle quali Antonio Perez e i suoi discendenti riuscirono a convertire la ricchezza materiale, accumulata con l’esercizio delle professioni forensi svolte sotto la protezione dei viceré, in ricchezza simbolica, suscettibile di produrre un reddito sociale, conferendo prestigio ed autorevolezza al casato e favorendone l’integrazione nella aristocrazia meridionale.

«… facendo la sua casa Perez domicilio in Napoli di cento e più anni». Sucess story di famiglia nel XVII secolo

PAPAGNA, Elena
2015-01-01

Abstract

Il saggio parte da alcune riflessioni di carattere generale sui diversi gruppi di homines novi che si resero protagonisti di processi di mobilità sociale all’ombra della corona spagnola, sfruttando le differenti opportunità di cui si poteva disporre migrando da un luogo all’altro della Monarquía; si sofferma poi su una famiglia originaria della Navarra che, esercitando attività diverse, passò in Italia, prima a Milano e poi a Napoli. Nel Regno i Perez Navarrete riuscirono a fare fortuna in primo luogo grazie alle competenze giuridiche possedute dall’iniziatore del ramo napoletano del casato il quale, laureatosi a Bologna, intraprese una brillante carriera, partendo dalle corti periferiche per giungere successivamente nei supremi tribunali della capitale nei decenni a cavallo tra la prima e la seconda metà del Seicento, quando il Mezzogiorno attraversò un periodo critico che favorì cambiamenti nell’élite del paese. Si analizzano poi le strategie – compera di feudi, acquisto e restauro di prestigiosi edifici, matrimoni opportunamente combinati, partecipazione attiva alla sociabilità napoletana, produzione di opere letterarie, protezione di intellettuali emergenti ecc. – grazie alle quali Antonio Perez e i suoi discendenti riuscirono a convertire la ricchezza materiale, accumulata con l’esercizio delle professioni forensi svolte sotto la protezione dei viceré, in ricchezza simbolica, suscettibile di produrre un reddito sociale, conferendo prestigio ed autorevolezza al casato e favorendone l’integrazione nella aristocrazia meridionale.
2015
978-84-9744-187-2
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