La principale fonte di informazione sulla distribuzione dei redditi familiari in Italia è l’indagine campionaria realizzata ogni due anni dalla Banca d’Italia sui bilanci delle famiglie italiane. Il presente lavoro si pone come obiettivo la stima del capitale umano basata sull’analisi dei dati relativi alle suddette indagini svolte negli anni 2006 e 2008. Il capitale umano può essere espresso come l’insieme delle conoscenze, competenze ed abilità che gli individui acquisiscono nel corso della vita con finalità rivolte al raggiungimento di obiettivi sociali ed economici. Esso rappresenta, infatti, uno dei fattori di principale interesse nell’individuazione di modelli finalizzati alla definizione di strategie di politica economica. Un limite all’utilizzo del capitale umano, in detti modelli, è dato dal fatto che tale variabile non può essere misurata direttamente e, pertanto, non è possibile avere una stima monetaria della sua distribuzione tra individui e famiglie. Il capitale umano può essere, quindi, considerato come una variabile latente, ovvero come una variabile teorica non direttamente osservabile, ma che può essere stimata a partire da una serie di variabili manifeste a cui essa sottende (Gertler, 1988).

La distribuzione del capitale umano

LEOGRANDE, Domenico;
2010-01-01

Abstract

La principale fonte di informazione sulla distribuzione dei redditi familiari in Italia è l’indagine campionaria realizzata ogni due anni dalla Banca d’Italia sui bilanci delle famiglie italiane. Il presente lavoro si pone come obiettivo la stima del capitale umano basata sull’analisi dei dati relativi alle suddette indagini svolte negli anni 2006 e 2008. Il capitale umano può essere espresso come l’insieme delle conoscenze, competenze ed abilità che gli individui acquisiscono nel corso della vita con finalità rivolte al raggiungimento di obiettivi sociali ed economici. Esso rappresenta, infatti, uno dei fattori di principale interesse nell’individuazione di modelli finalizzati alla definizione di strategie di politica economica. Un limite all’utilizzo del capitale umano, in detti modelli, è dato dal fatto che tale variabile non può essere misurata direttamente e, pertanto, non è possibile avere una stima monetaria della sua distribuzione tra individui e famiglie. Il capitale umano può essere, quindi, considerato come una variabile latente, ovvero come una variabile teorica non direttamente osservabile, ma che può essere stimata a partire da una serie di variabili manifeste a cui essa sottende (Gertler, 1988).
2010
978-88-6129-665-7
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