Il presente saggio esplora e discute alcuni degli esiti paradossali cui approdano alcuni tentativi di "uscita" dal postmoderno, sviluppando strategie legate a una antropologia filosofica di stampo ipernaturalistico, volta a dare una interpretazione ontologica e destinale della scienza e delle sue applicazioni tecniche. In particolare, l'oggetto specifico su cui verte l'analisi proposta in questo saggio è l'idea di una "zoopolitica" che pervade diverse pagine dell'opera di Peter Sloterdijk. Questa proposta è presentata come tentativo di edificare una comunità "conciliata", che ha come proprio presupposto l'esaurimento del "bios" politico a vantaggio di una forma quanto più inintenzionale di zoologia politica. L'analisi individua la radice di questa proposta nelle forme più radicali della retorica antiumanistica propria della temperie culturale postmoderna, il cui esito pare concretizzarsi in una vaporizzazione dello spazio della politica come pratica intenzionale comunitaria a vantaggio di una dimensione puramente amministrativa, che mostra significative assonanze con l'idea di "postpolitica" descritta da S. Zizek. L'analisi, inoltre, mira a porre in evidenza come la proposta avanzata da Sloterdijk si collochi in una linea di continuità, rappresentandone una vera e propria esasperazione, con quella particolare forma di antisoggettivismo e di antiumanismo proposta dall'impianto ontologico della filosofia di Martin Heidegger.

Postmoderno, crisi del soggetto e dissoluzione della responsabilità etico-politica. L'elitarismo storico-destinale di Peter Sloterdijk

PASTORE, Luigi
2006-01-01

Abstract

Il presente saggio esplora e discute alcuni degli esiti paradossali cui approdano alcuni tentativi di "uscita" dal postmoderno, sviluppando strategie legate a una antropologia filosofica di stampo ipernaturalistico, volta a dare una interpretazione ontologica e destinale della scienza e delle sue applicazioni tecniche. In particolare, l'oggetto specifico su cui verte l'analisi proposta in questo saggio è l'idea di una "zoopolitica" che pervade diverse pagine dell'opera di Peter Sloterdijk. Questa proposta è presentata come tentativo di edificare una comunità "conciliata", che ha come proprio presupposto l'esaurimento del "bios" politico a vantaggio di una forma quanto più inintenzionale di zoologia politica. L'analisi individua la radice di questa proposta nelle forme più radicali della retorica antiumanistica propria della temperie culturale postmoderna, il cui esito pare concretizzarsi in una vaporizzazione dello spazio della politica come pratica intenzionale comunitaria a vantaggio di una dimensione puramente amministrativa, che mostra significative assonanze con l'idea di "postpolitica" descritta da S. Zizek. L'analisi, inoltre, mira a porre in evidenza come la proposta avanzata da Sloterdijk si collochi in una linea di continuità, rappresentandone una vera e propria esasperazione, con quella particolare forma di antisoggettivismo e di antiumanismo proposta dall'impianto ontologico della filosofia di Martin Heidegger.
2006
88-8483-492-9
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