In ambito forense usare strumenti che consentano l’individuazione di casi in cui è presente una minimizzazione della patologia può costituire un significativo contributo per l’accertamento della validità dei risultati acquisiti e per stabilire la credibilità di quanto viene riportato dai soggetti esaminati. Il test MMPI-2 è uno dei pochi strumenti psicodiagnostici che consente l’individuazione di condotte distorsive. Il primo obiettivo di questo lavoro di ricerca è presentare gli esiti del tentativo di individuare condotte di dissimulazione tramite l'adozione di indici ricavati non da singoli item, ma dal confronto relativo a tutte le intere scale dello strumento. Un secondo obiettivo è mettere a punto un nuovo indice di dissimulazione in grado di fornire una indicazione ancora più affidabile sulla probabilità di dissimulazione da parte del valutando se confrontato con alcuni consueti indici di dissimulazione all'MMPI-2. Il Campione sperimentale è composto da 67 soggetti maschi, potenziali dissimulatori in quanto interessati a risultare sani in vista dell’ottenimento di un certificato di idoneità al lavoro, al porto d’armi, alla patente di guida o all’adozione, presso la Clinica Psichiatrica e la Sezione di Criminologia e Psichiatria forense del Policlinico di Bari, e 2 Consultori Familiari afferenti all'Azienda Sanitaria Locale di Bari. Campione di controllo: 62 soggetti maschi, volontari, clinicamente sani Per quanto riguarda i risultati preliminari: Delle 48 scale prese in considerazione, 28 hanno soddisfatto il criterio di significatività p=0,001, differenziando il gruppo sperimentale da quello di controllo. Per ridurre la ridondanza di eventuali scale altamente correlate tra loro sono state eseguite 28 regressioni multiple standard ognuna con una delle 28 scale come criterio e le altre 27 come predittori. Sono state selezionate le 20 scale che ottenevano un valore di Square Multiple Correlation minore o uguale 0.20. Queste 20 scale sono state poi inserite in un modello di analisi discriminante stepwise forward preliminare. Dall'analisi emerge che il miglior indicatore sul piano della discriminazione tra campione di controllo e sperimentale è la scala Pt, seguita da L e da Hs e da altre sei variabili. E’ stato anche calcolato un nuovo indice per la dissimulazione in ambito forense, la Forensic Evaluation Dissimulation Index. L’indice FEDI ha soddisfacenti indici di Sensibilità (0.82), Specificità (0.81), Likelihood ratio positivo (4.32) e negativo (0.22), poteri predittivi positivo (0.81) e negativo (0.82). Questo lavoro di ricerca pone le basi di un più ampio progetto di ricerca volto all’identificazione di innovative e valide strategia per l’accertamento di condotte distorsive nell’ambito di valutazioni forensi. L’analisi dei dati evidenzia un modello a tre predittori (PT, L e HS) in grado di riclassificare la quasi totalità dei partecipanti ammessi a visita (97%) e quasi il 63% dei partecipanti di controllo. Una seconda metodologia può basarsi sul superamento di un valore soglia. Il Forensic Evaluation Dissimulation Index (FEDI), presenta soddisfacenti indici di sensibilità, specificità e Likelihood Ratio e sembra di semplice utilizzazione ottenendo sempre risultati decisamente migliori rispetto ad altre scale ed indici con simili caratteristiche. L’indice FEDI oltre a presentare un alto livello di accuratezza diagnostica (0.90), risulta un indice maneggevole e spendibile in diversi ambiti.

Un nuovo indice del test MMPI 2, finalizzato ad individuare la dissimulazione nelle valutazioni forensi. Primi risultati di una ricerca

GRATTAGLIANO, IGNAZIO;BOSCO, Andrea;CATANESI, Roberto
2014-01-01

Abstract

In ambito forense usare strumenti che consentano l’individuazione di casi in cui è presente una minimizzazione della patologia può costituire un significativo contributo per l’accertamento della validità dei risultati acquisiti e per stabilire la credibilità di quanto viene riportato dai soggetti esaminati. Il test MMPI-2 è uno dei pochi strumenti psicodiagnostici che consente l’individuazione di condotte distorsive. Il primo obiettivo di questo lavoro di ricerca è presentare gli esiti del tentativo di individuare condotte di dissimulazione tramite l'adozione di indici ricavati non da singoli item, ma dal confronto relativo a tutte le intere scale dello strumento. Un secondo obiettivo è mettere a punto un nuovo indice di dissimulazione in grado di fornire una indicazione ancora più affidabile sulla probabilità di dissimulazione da parte del valutando se confrontato con alcuni consueti indici di dissimulazione all'MMPI-2. Il Campione sperimentale è composto da 67 soggetti maschi, potenziali dissimulatori in quanto interessati a risultare sani in vista dell’ottenimento di un certificato di idoneità al lavoro, al porto d’armi, alla patente di guida o all’adozione, presso la Clinica Psichiatrica e la Sezione di Criminologia e Psichiatria forense del Policlinico di Bari, e 2 Consultori Familiari afferenti all'Azienda Sanitaria Locale di Bari. Campione di controllo: 62 soggetti maschi, volontari, clinicamente sani Per quanto riguarda i risultati preliminari: Delle 48 scale prese in considerazione, 28 hanno soddisfatto il criterio di significatività p=0,001, differenziando il gruppo sperimentale da quello di controllo. Per ridurre la ridondanza di eventuali scale altamente correlate tra loro sono state eseguite 28 regressioni multiple standard ognuna con una delle 28 scale come criterio e le altre 27 come predittori. Sono state selezionate le 20 scale che ottenevano un valore di Square Multiple Correlation minore o uguale 0.20. Queste 20 scale sono state poi inserite in un modello di analisi discriminante stepwise forward preliminare. Dall'analisi emerge che il miglior indicatore sul piano della discriminazione tra campione di controllo e sperimentale è la scala Pt, seguita da L e da Hs e da altre sei variabili. E’ stato anche calcolato un nuovo indice per la dissimulazione in ambito forense, la Forensic Evaluation Dissimulation Index. L’indice FEDI ha soddisfacenti indici di Sensibilità (0.82), Specificità (0.81), Likelihood ratio positivo (4.32) e negativo (0.22), poteri predittivi positivo (0.81) e negativo (0.82). Questo lavoro di ricerca pone le basi di un più ampio progetto di ricerca volto all’identificazione di innovative e valide strategia per l’accertamento di condotte distorsive nell’ambito di valutazioni forensi. L’analisi dei dati evidenzia un modello a tre predittori (PT, L e HS) in grado di riclassificare la quasi totalità dei partecipanti ammessi a visita (97%) e quasi il 63% dei partecipanti di controllo. Una seconda metodologia può basarsi sul superamento di un valore soglia. Il Forensic Evaluation Dissimulation Index (FEDI), presenta soddisfacenti indici di sensibilità, specificità e Likelihood Ratio e sembra di semplice utilizzazione ottenendo sempre risultati decisamente migliori rispetto ad altre scale ed indici con simili caratteristiche. L’indice FEDI oltre a presentare un alto livello di accuratezza diagnostica (0.90), risulta un indice maneggevole e spendibile in diversi ambiti.
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