Il saggio propone un excursus storico e una messa a punto – in riferimento alle tipologie classiche del discorso narrativo e alla luce delle recenti ricerche di area francese e americana- su una variante genetica emergente del romanzo autobiografico novecentesco, definita anche come Non fiction Novel. La linea di questo lavoro punta a evidenziare le diverse modalità di ibridazione della forma classica dell’autobiografia, a partire dalla fine del Settecento, con le diverse forme di rappresentazione narrativa del personaggio eroe: dal romanzo di formazione a quello psicologico, dal romanzo dell’artista a quello psicanalitico. Attraverso questa parabola discendente il discorso letterario, mentre in apparenza si depotenzia, giungendo al punto di circoscriversi alla misura del diario, rinunciando affatto all’invenzione, recupera una sua forza di contaminazione di ogni presunto e convenzionale discorso di verità, dal giornalismo al saggio scientifico-filosofico alla storiografia. Punti di riferimento esssenziali di questo percorso sono, a monte, le “scritture di Sé” di Italo Svevo, che fu capace di fecondare di nuovi elementi l’organismo romanzesco con la geniale creazione della Coscienza di Zeno, “autobiografia di un altro”, e a valle la ricerca di un autore contemporaneo ormai riconosciuto come Walter Siti, le cui opere si cimentano direttamente con l’effetto di derealizzazione prodotto dalla dimensione mediatica ormai pervasiva e capillare in cui le vite sono già confezionate, scevre di qualunque traccia di autenticità.

Sulla fictional autobiography nella narrativa italiana tra Novecento e Duemila

SECHI, Mario
2014-01-01

Abstract

Il saggio propone un excursus storico e una messa a punto – in riferimento alle tipologie classiche del discorso narrativo e alla luce delle recenti ricerche di area francese e americana- su una variante genetica emergente del romanzo autobiografico novecentesco, definita anche come Non fiction Novel. La linea di questo lavoro punta a evidenziare le diverse modalità di ibridazione della forma classica dell’autobiografia, a partire dalla fine del Settecento, con le diverse forme di rappresentazione narrativa del personaggio eroe: dal romanzo di formazione a quello psicologico, dal romanzo dell’artista a quello psicanalitico. Attraverso questa parabola discendente il discorso letterario, mentre in apparenza si depotenzia, giungendo al punto di circoscriversi alla misura del diario, rinunciando affatto all’invenzione, recupera una sua forza di contaminazione di ogni presunto e convenzionale discorso di verità, dal giornalismo al saggio scientifico-filosofico alla storiografia. Punti di riferimento esssenziali di questo percorso sono, a monte, le “scritture di Sé” di Italo Svevo, che fu capace di fecondare di nuovi elementi l’organismo romanzesco con la geniale creazione della Coscienza di Zeno, “autobiografia di un altro”, e a valle la ricerca di un autore contemporaneo ormai riconosciuto come Walter Siti, le cui opere si cimentano direttamente con l’effetto di derealizzazione prodotto dalla dimensione mediatica ormai pervasiva e capillare in cui le vite sono già confezionate, scevre di qualunque traccia di autenticità.
2014
978-88-7048-549-3
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