Ceramic production in Roman-age Apulia: lychnological contexts

Le indagini condotte in Puglia permettono di cominciare a tracciarne un solido profilo storico, insediativo e socio-economico attestato per l’età romana: tuttavia manca uno studio complessivo sia sugli impianti produttivi, in primis fittili, sia sulle forme connesse alla filiera di manifattura, scambio, consumo. In tal senso si è avviata la disamina mirata che guarda all’intero comprensorio apulo-calabro e intende censire spazi e modi deputati alle produzioni ceramiche tra III sec. a.C. e III sec. d.C., considerando quali indicatori utili le installazioni fisse e i reperti mobili. Nell’ambito di tale ricerca e col sostegno della documentazione disponibile, questo contributo cerca di individuare e contestualizzare i siti produttivi di lucerne, valorizzando i dati raccolti sia in relazione ai processi di continuità/discontinuità sia nell’ottica delle modalità insediative, artigianali, economiche, commerciali.

Archaeological research in Apulia have given solid grounds for a historical characteristic of the region, specifying the nature of settlements and their socio-economic environment in the Roman age. But production centers, primarily pottery workshops, as well as commonly traded shapes, trade routes and consumer centers still are in need of comprehensive study. For this purpose a targeted examination of Apulia et Calabria has been launched, identifying places and modalities of pottery production from the 3rd century BC to the 3rd century AD on the grounds of both permanent installations and mobile finds. This contribution, which takes advantage of the documentation collected within the frame of this research, seeks to identify and contextualize sites where clay oil lamps were being produced, through the scopes of production continuity/discontinuity and the modalities of settlement, craft, economy and commerce.