Nella lettura tradizionale del testo della iscrizione CIL VI 5953, mai contestata nelle edizioni epigrafiche e negli studi che ne dipendono, un segno obliquo tra due parole nella terza riga, tuttora ben visibile sulla lastra conservata nei Musei Capitolini, era stato interpretato come la lettera iniziale di una parola ITER, all'inizio di una parte metrica costituita da due distici elegiaci. Nella nota si dimostra che quel segno vale invece a dividere il testo precedente del titulus di dedica dal successivo testo metrico, che comincia quindi con la parola TER, risolvendo così la presunta grave anomalia metrica di un esametro iniziante per sillaba breve, mentre anche sul piano esegetico la lettura corretta resta del tutto congruente con il testo del carme, dedicato quindi a un defunto non di 7 ma di 21 anno. Nel seguito della nota si offre una esegesi e commento puntuale del carme, anche alla luce di numerosi riscontri sia letterari che epigrafici, e si discute in particolare la presumibile omissione di una parola nel terzo verso (con la conseguente anomalia metrica) e la sentenza dell'ultimo verso.

Un "iter" ... di fantasia. Revisione e commento di CIL VI 5953 / CLE 1068

MASSARO, Matteo
2013-01-01

Abstract

Nella lettura tradizionale del testo della iscrizione CIL VI 5953, mai contestata nelle edizioni epigrafiche e negli studi che ne dipendono, un segno obliquo tra due parole nella terza riga, tuttora ben visibile sulla lastra conservata nei Musei Capitolini, era stato interpretato come la lettera iniziale di una parola ITER, all'inizio di una parte metrica costituita da due distici elegiaci. Nella nota si dimostra che quel segno vale invece a dividere il testo precedente del titulus di dedica dal successivo testo metrico, che comincia quindi con la parola TER, risolvendo così la presunta grave anomalia metrica di un esametro iniziante per sillaba breve, mentre anche sul piano esegetico la lettura corretta resta del tutto congruente con il testo del carme, dedicato quindi a un defunto non di 7 ma di 21 anno. Nel seguito della nota si offre una esegesi e commento puntuale del carme, anche alla luce di numerosi riscontri sia letterari che epigrafici, e si discute in particolare la presumibile omissione di una parola nel terzo verso (con la conseguente anomalia metrica) e la sentenza dell'ultimo verso.
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