Nel presente lavoro si riferisce dello studio sulla più opportuna scelta e messa a punto delle macchine scuotitrici per la raccolta delle olive. Nel caso specifico, sono state condotte prove sperimentali con differenti cantieri di raccolta, in diverse epoche di maturazione delle drupe ed in diversi areali produttivi pugliesi (Foggia, Bari e Lecce) su varietà autoctone (Ogliarola Salentina e Garganica, Coratina e Cellina di Nardò) nonché su varietà di recente introduzione in Puglia (Leccino e Pendolino). I cantieri analizzati non hanno considerato i sistemi per la raccolta delle olive da terra in quanto poco rappresentative per conseguire una elevata qualità degli oli. Inoltre, per ogni cantiere sono stati rilevati i tempi delle singole operazioni, le quantità di olive raccolte e quelle rimaste sulla pianta, al fine di poter valutare la capacità di lavoro, la produttività della manodopera e l’efficienza delle macchine dei diversi cantieri di raccolta presi in esame. È stata, infine, valutata la qualità dell’olio ottenuto in funzione dell’epoca di raccolta, prelevando campioni di olio ad inizio, metà e fine campagna di raccolta, al fine di poter effettuare una caratterizzazione qualitativa degli oli ottenuti. Così facendo è stato possibile trarre conclusioni sull’importanza della giusta scelta dell’epoca di raccolta, al fine di ottenere un olio di elevata qualità e sull’esigenza di proseguire nella messa a punto di scuotitori che si adattino meglio all’attuale eterogeneità della olivicoltura italiana e alla messa a punto di sistemi di intercettazione più automatizzati.

Un biennio di prove sperimentali con diversi cantieri di raccolta delle olive: efficienza produttiva e qualità dell’olio

CLODOVEO, MARIA LISA;Leone A;
2001-01-01

Abstract

Nel presente lavoro si riferisce dello studio sulla più opportuna scelta e messa a punto delle macchine scuotitrici per la raccolta delle olive. Nel caso specifico, sono state condotte prove sperimentali con differenti cantieri di raccolta, in diverse epoche di maturazione delle drupe ed in diversi areali produttivi pugliesi (Foggia, Bari e Lecce) su varietà autoctone (Ogliarola Salentina e Garganica, Coratina e Cellina di Nardò) nonché su varietà di recente introduzione in Puglia (Leccino e Pendolino). I cantieri analizzati non hanno considerato i sistemi per la raccolta delle olive da terra in quanto poco rappresentative per conseguire una elevata qualità degli oli. Inoltre, per ogni cantiere sono stati rilevati i tempi delle singole operazioni, le quantità di olive raccolte e quelle rimaste sulla pianta, al fine di poter valutare la capacità di lavoro, la produttività della manodopera e l’efficienza delle macchine dei diversi cantieri di raccolta presi in esame. È stata, infine, valutata la qualità dell’olio ottenuto in funzione dell’epoca di raccolta, prelevando campioni di olio ad inizio, metà e fine campagna di raccolta, al fine di poter effettuare una caratterizzazione qualitativa degli oli ottenuti. Così facendo è stato possibile trarre conclusioni sull’importanza della giusta scelta dell’epoca di raccolta, al fine di ottenere un olio di elevata qualità e sull’esigenza di proseguire nella messa a punto di scuotitori che si adattino meglio all’attuale eterogeneità della olivicoltura italiana e alla messa a punto di sistemi di intercettazione più automatizzati.
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