In un saggio illuminante apparso nel 1996 sulla rivista October, Hal Foster definisce l’archivio come il luogo dove le antinomie si radicalizzano. L'articolo propone un percorso tra le carte dell’archivio di Filiberto Menna, conservato nella biblioteca della Fondazione salernitana a lui intitolata. La raccolta di materiali per lo più editi (fanno eccezione qualche appunto e frammento di discorso che non si identificano facilmente con il materiale pubblicato), resta comunque di estrema fascinazione per l'opportunità di entrare in contatto ravvicinato con la scrittura e i materiali di studio del critico.

Secondo “la marcia del delfino”. Un itinerario tra le carte del critico Filiberto Menna

Maria Giovanna Mancini
2018-01-01

Abstract

In un saggio illuminante apparso nel 1996 sulla rivista October, Hal Foster definisce l’archivio come il luogo dove le antinomie si radicalizzano. L'articolo propone un percorso tra le carte dell’archivio di Filiberto Menna, conservato nella biblioteca della Fondazione salernitana a lui intitolata. La raccolta di materiali per lo più editi (fanno eccezione qualche appunto e frammento di discorso che non si identificano facilmente con il materiale pubblicato), resta comunque di estrema fascinazione per l'opportunità di entrare in contatto ravvicinato con la scrittura e i materiali di studio del critico.
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