Di Sabino, vescovo di Canosa nel VI secolo, si ignorano luogo e anno di nascita e di morte, ma abbiamo notizia del suo lungo episcopato, durato 52 anni, fissati dalla tradizione dal 514 al 566. Sabino svolse una intensa attività, documentata da atti conciliari, fonti agiografiche, storico-letterarie, epigrafiche, archeologiche, e rivestì un ruolo di primo piano come delegato pontificio in missioni, ambascerie e concili, tra Roma e Costantinopoli, interlocutore privilegiato di numerosi pontefici (Giovanni I, Bonifacio II, Agapito I). Dell’attività politico-diplomatica svolta da Sabino in Oriente non fa alcun riferimento l’autore della Historia vitae inventionis translationis S. Sabini episcopi, composta in ambienti longobardo-beneventani agli inizi del IX secolo. La Vita è una fonte importante per ricostruire non solo la biografia di Sabino, ma anche le fasi della sua cultualizzazione in epoca altomedievale, promossa da esponenti della dinastia longobardo-beneventana, e ne documenta l’intensa attività di vescovo-imprenditore con la costruzione di numerosi edifici di culto a Canosa e nell’hinterland della diocesi (Canne e Barletta). Numerose inventiones e tranlationes caratterizzano l’iter cultuale di Sabino, a sottolineare l’importanza che le sue reliquie hanno avuto nella storia religiosa e politica soprattutto delle diocesi di Canosa e Bari, un tempo unificate, che continuano a rivendicarne il possesso.

Sabino, santo - Vescovo di Canosa, sec. V-VI

Campione Ada
2017-01-01

Abstract

Di Sabino, vescovo di Canosa nel VI secolo, si ignorano luogo e anno di nascita e di morte, ma abbiamo notizia del suo lungo episcopato, durato 52 anni, fissati dalla tradizione dal 514 al 566. Sabino svolse una intensa attività, documentata da atti conciliari, fonti agiografiche, storico-letterarie, epigrafiche, archeologiche, e rivestì un ruolo di primo piano come delegato pontificio in missioni, ambascerie e concili, tra Roma e Costantinopoli, interlocutore privilegiato di numerosi pontefici (Giovanni I, Bonifacio II, Agapito I). Dell’attività politico-diplomatica svolta da Sabino in Oriente non fa alcun riferimento l’autore della Historia vitae inventionis translationis S. Sabini episcopi, composta in ambienti longobardo-beneventani agli inizi del IX secolo. La Vita è una fonte importante per ricostruire non solo la biografia di Sabino, ma anche le fasi della sua cultualizzazione in epoca altomedievale, promossa da esponenti della dinastia longobardo-beneventana, e ne documenta l’intensa attività di vescovo-imprenditore con la costruzione di numerosi edifici di culto a Canosa e nell’hinterland della diocesi (Canne e Barletta). Numerose inventiones e tranlationes caratterizzano l’iter cultuale di Sabino, a sottolineare l’importanza che le sue reliquie hanno avuto nella storia religiosa e politica soprattutto delle diocesi di Canosa e Bari, un tempo unificate, che continuano a rivendicarne il possesso.
2017
978-88-12-00032-6
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