Educarsi alla tolleranza, meglio ancora alla solidarietà, attraverso un processo di valorizzazione, identificazione e condivisione con l’altro, vuol dire vivere pienamente la nostra società. Questo è il fil rouge del presente articolo. Nei nostri giorni moderni, i sentimenti dominanti sembrano essere il disprezzo, l’odio e l’intolleranza nei confronti di tutti coloro i quali, per qualsiasi motivo e a diverso titolo, non sono conformi alla parte dominante della società. Lo psicologo sociale Allport (1969) sostiene che la tolleranza, termine qui ampiamente trattato, consista nel saper vivere amichevolmente, cioè significa relazionarsi con gli altri prescindendo dalle loro appartenenze religiose, culturali, razziali, ideologiche senza operare alcuna distinzione in proposito. È indispensabile, al fine di scongiurare il proliferarsi di ogni tipo di intolleranza, progettare, predisporre e realizzare percorsi educativi e formativi che siano all’altezza del presente, per comprendere i processi in atto senza subirli, senza essere travolti ed evitando quello che Huntington (2000) definisce “scontro di civiltà”.

Educating oneself to tolerance, even better to solidarity, through a process of valorisation, identification and sharing with the other, means fully living our society. This is the common thread of this article. In our modern days, the dominant feelings seem to be contempt, hatred and intolerance towards all those who, for whatever reason and in different ways, do not conform to the dominant part of society. The social psychologist Allport (1969) argues that tolerance, a term widely discussed here, consists in knowing how to live amicably, that is to say, to relate to others regardless of their religious, cultural, racial or ideological affiliations without making any distinction in this regard. It is indispensable, in order to avert the proliferation of all kinds of intolerance, to plan, prepare and carry out educational and training courses that are up to the present, to understand the processes in progress without suffering them, without being overwhelmed and avoiding what Huntington (2000) defines “clash of civilizations”.

La persona tra tolleranza e relazioni positive: aspetti culturali, sociologici e di integrazione sociale

Anna Civita;Matteo Conte
2019-01-01

Abstract

Educarsi alla tolleranza, meglio ancora alla solidarietà, attraverso un processo di valorizzazione, identificazione e condivisione con l’altro, vuol dire vivere pienamente la nostra società. Questo è il fil rouge del presente articolo. Nei nostri giorni moderni, i sentimenti dominanti sembrano essere il disprezzo, l’odio e l’intolleranza nei confronti di tutti coloro i quali, per qualsiasi motivo e a diverso titolo, non sono conformi alla parte dominante della società. Lo psicologo sociale Allport (1969) sostiene che la tolleranza, termine qui ampiamente trattato, consista nel saper vivere amichevolmente, cioè significa relazionarsi con gli altri prescindendo dalle loro appartenenze religiose, culturali, razziali, ideologiche senza operare alcuna distinzione in proposito. È indispensabile, al fine di scongiurare il proliferarsi di ogni tipo di intolleranza, progettare, predisporre e realizzare percorsi educativi e formativi che siano all’altezza del presente, per comprendere i processi in atto senza subirli, senza essere travolti ed evitando quello che Huntington (2000) definisce “scontro di civiltà”.
2019
978-88-94-28106-4
Educating oneself to tolerance, even better to solidarity, through a process of valorisation, identification and sharing with the other, means fully living our society. This is the common thread of this article. In our modern days, the dominant feelings seem to be contempt, hatred and intolerance towards all those who, for whatever reason and in different ways, do not conform to the dominant part of society. The social psychologist Allport (1969) argues that tolerance, a term widely discussed here, consists in knowing how to live amicably, that is to say, to relate to others regardless of their religious, cultural, racial or ideological affiliations without making any distinction in this regard. It is indispensable, in order to avert the proliferation of all kinds of intolerance, to plan, prepare and carry out educational and training courses that are up to the present, to understand the processes in progress without suffering them, without being overwhelmed and avoiding what Huntington (2000) defines “clash of civilizations”.
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