La sentenza della Corte d’Appello di Roma si segnala per essere tra le prime ad occuparsi della qualificazione giuridica del rapporto di lavoro del figurante televisivo ed offre ulteriori elementi di riflessione circa il confine tra subordinazione e autonomia di fronte alla moltiplicazione delle forme di lavoro in contesti economici ed organizzativi in costante mutamento: in particolare, oggetto dell’apprezzamento dei giudici è la continuità della prestazione di lavoro, requisito fondamentale tanto della fattispecie del lavoro subordinato quanto di quella delle collaborazioni coordinate e continuative.

Tv verità e supposta subordinazione: la qualificazione del figurante televisivo.

Giuseppe Antonio Recchia
2019-01-01

Abstract

La sentenza della Corte d’Appello di Roma si segnala per essere tra le prime ad occuparsi della qualificazione giuridica del rapporto di lavoro del figurante televisivo ed offre ulteriori elementi di riflessione circa il confine tra subordinazione e autonomia di fronte alla moltiplicazione delle forme di lavoro in contesti economici ed organizzativi in costante mutamento: in particolare, oggetto dell’apprezzamento dei giudici è la continuità della prestazione di lavoro, requisito fondamentale tanto della fattispecie del lavoro subordinato quanto di quella delle collaborazioni coordinate e continuative.
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