Nell’attuale panorama dell’organizzazione territoriale degli spazi urbani sono presenti nuovi soggetti che, aderendo ai dettami dell’Economia civile, si pongono con una serie di peculiarità che li rende «interlocutori privilegiati» rispetto ad alcuni temi cruciali della pianificazione e utilizzazione di spazi “terzi” e marginali. Nell’attuale contesto denso di incertezze, diseconomie e disvalori economici, sociali e territoriali, sono sempre più spesso considerati punto di riferimento per la re-interpretazione e la ri-generazione dal basso non solo delle pratiche socio-economiche, ma anche dei patrimoni territoriali, poiché portatori della cultura e delle forme del prendersi cura dei luoghi. Questi attori, in particolare, si sono rivelati capaci di connettere persone, idee e risorse, producendo beni relazionali e dando vita a forme di «innovazione sociale» in grado di ri-territorializzare i vuoti urbani attraverso soluzioni inedite. Per queste ragioni sono coinvolti sempre più frequentemente nei processi di governance in qualità di costruttori di territorio, poiché si riconosce che le scelte che operano si sostanziano in fatti socio-spaziali che dimostrano una significativa capacità di azione nell’ambito della sostenibilità territoriale, radicata nella messa in discussione delle regole che generano il degrado ambientale e sociale e generano conflitti. Muovendo da queste considerazioni, il presente lavoro propone uno studio che mira a verificare quali processi di ri-territorializzazione civile stanno nascendo in alcune città medio-grandi della Puglia.

In the current panorama of the territorial organization of urban spaces, new actors have emerged that, in keeping with the dictates of the Civil Economy, offer a series of peculiarities that make them "privileged interlocutors" with respect to crucial issues in the planning and utilization of "Third" and marginal spaces. In the current context of uncertainties, disadvantages and economic, social and territorial disparities, they are increasingly regarded as reference points for reinterpreting and re-generating from the bottom-up not only socio-economic practices but also territorial assets, as bearers of culture and forms of taking care of places. In particular, these actors have been able to connect people, ideas and resources, produce relational goods, and create forms of "social innovation" that can re-territorialize urban vacuums using new solutions. For these reasons, they are increasingly involved in governance processes as land-makers, as it is recognized that the choices they make rely on socio-spatial factors that demonstrate a significant capacity for action in the area of territorial sustainability, rooted in questioning the rules that create environmental and social degradation and conflict. Starting from these considerations, this paper proposes a study aimed at verifying which civil re-territorialization processes are emerging.

Rigenerazione e governance degli spazi urbani marginali: il ruolo di mediazione dei soggetti dell'economia civile

Mariateresa Gattullo
2019-01-01

Abstract

Nell’attuale panorama dell’organizzazione territoriale degli spazi urbani sono presenti nuovi soggetti che, aderendo ai dettami dell’Economia civile, si pongono con una serie di peculiarità che li rende «interlocutori privilegiati» rispetto ad alcuni temi cruciali della pianificazione e utilizzazione di spazi “terzi” e marginali. Nell’attuale contesto denso di incertezze, diseconomie e disvalori economici, sociali e territoriali, sono sempre più spesso considerati punto di riferimento per la re-interpretazione e la ri-generazione dal basso non solo delle pratiche socio-economiche, ma anche dei patrimoni territoriali, poiché portatori della cultura e delle forme del prendersi cura dei luoghi. Questi attori, in particolare, si sono rivelati capaci di connettere persone, idee e risorse, producendo beni relazionali e dando vita a forme di «innovazione sociale» in grado di ri-territorializzare i vuoti urbani attraverso soluzioni inedite. Per queste ragioni sono coinvolti sempre più frequentemente nei processi di governance in qualità di costruttori di territorio, poiché si riconosce che le scelte che operano si sostanziano in fatti socio-spaziali che dimostrano una significativa capacità di azione nell’ambito della sostenibilità territoriale, radicata nella messa in discussione delle regole che generano il degrado ambientale e sociale e generano conflitti. Muovendo da queste considerazioni, il presente lavoro propone uno studio che mira a verificare quali processi di ri-territorializzazione civile stanno nascendo in alcune città medio-grandi della Puglia.
2019
978-88-8305-145-6
In the current panorama of the territorial organization of urban spaces, new actors have emerged that, in keeping with the dictates of the Civil Economy, offer a series of peculiarities that make them "privileged interlocutors" with respect to crucial issues in the planning and utilization of "Third" and marginal spaces. In the current context of uncertainties, disadvantages and economic, social and territorial disparities, they are increasingly regarded as reference points for reinterpreting and re-generating from the bottom-up not only socio-economic practices but also territorial assets, as bearers of culture and forms of taking care of places. In particular, these actors have been able to connect people, ideas and resources, produce relational goods, and create forms of "social innovation" that can re-territorialize urban vacuums using new solutions. For these reasons, they are increasingly involved in governance processes as land-makers, as it is recognized that the choices they make rely on socio-spatial factors that demonstrate a significant capacity for action in the area of territorial sustainability, rooted in questioning the rules that create environmental and social degradation and conflict. Starting from these considerations, this paper proposes a study aimed at verifying which civil re-territorialization processes are emerging.
Dans le panorama actuel de l’organisation territoriale, de nouveaux acteurs sont présents. Ils font partie de l’économie civile et leurs caractéristiques en font un «interlocuteur privilégié» sur des thèmes cruciaux tels que la planification et l’utilisation des espaces «tiers» et marginalisés. Dans le contexte actuel- plein d’incertitudes, d’économies décroissantes et de pertes de valeurs économiques, sociales et territoriales- on prend en compte, toujours plus, comme point de repère pour la réinterprétation et régénération au niveau local, non seulement des pratiques socio-économiques mais aussi des patrimoines territoriaux comme véhicules de la culture ainsi que des façons de prendre soin des lieux. Ces acteurs , en particulier, se sont révélés capables de mettre en synergie des personnes, des idées et des ressources, produisant des relations et créant des modèles d’«innovation sociale» en mesure de reterritorialiser les vides urbains à travers des solutions inédites. C’est pourquoi, ces acteurs sont toujours plus impliqués dans les processus de gouvernance comme constructeurs de territoire. En effet, on reconnait que leurs choix se transforment en réalités «socio-spatiales» démontrant une capacité significative d’action dans le domaine de la durabilité territoriale. Celle-ci est enracinée dans la mise en question des règles qui créent une dégradation environnementale et sociale, porteuse aussi de conflits. A partir de ces considérations, cette étude vise à vérifier quels sont les processus de reterritorialisation civile en voie de développement dans quelques villes de grande/moyenne dimension de la Pouille.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11586/232358
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